Campo de la Madona de l’Orto, nel Sestiere di Cannaregio

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Campo de la Madona de l’Orto, nel Sestiere di Cannaregio

Il Campo prende il nome dalla Chiesa di Santa Maria dell’Orto o Madonna dell’Orto. Verso la metà del secolo XIV veniva eretta questa chiesa da Tiberio da Parma, che qui giace, generale degli Umiliati, congregazione monastica instituita in Milano da San Giovanni di Meda. La chiesa e il monastero furono prima intitolati a San Cristoforo, e compiuti con le elemosine del popolo venelo. Del 1377 fu instituita una confraternita soto l’invocazione del santo titolare per sollecitare i lavori dell’edificio; ma essendosi trovata, scavando in un orto contiguo, la rozza immagine di una Madonna di marmo con in braccio il Bambino, ed i confratelli avendone fatto l’acquisto, operando essa gran copia di miracoli nella chiesa dove fu collocata, si cominciò allora ad intitolarla la Madonna dell’Orto, e poi Santa Maria Odorifera.

Per questa variazione di titolo nacquero forti dissensioni fra i confratelli, che si divisero in due distinte compagnie, a ciascuna delle quali essendosi tostamente unite alcune altre meno illustri e più antiche, ne vennero le due compagnie, a scuole conosciute, l’una con il titolo di Santa Maria dei Mercanti, sotto la protezione di San Francesco d’Assisi, l’altra col triplice nome di Santa Maria dell’Orto, di San Cristoforo e di San Francesco.

La chiesa, costruita con deboli fondamenta, fu del 1399 rifabbricata con la spesa, fra le altre, di ducento ducati d’oro assegnati dal maggior consiglio li 11 novembre 1399. Del 1462 ne furono, con decreto dei X ed approvazione dei pontefici, espulsi gli Umiliati a cagione dei depravati loro costumi, e introdottavi la dotta ed esemplar congregazione dei Canonici secolari di San Giorgio in Alga; ai quali, non avendo essi rendite sufficienti, Antonio da Lauri, piovano della chiesa di San Martino di Venezia, rassegnò, nel 1477, il priorato di San Michele di Mirano nella diocesi di Padova. Il celebre cardinale Girolamo Aleandro, protettore della congregazione, lasciò loro anche la sua ricca biblioteca, la quale, trasportata nel monastero di San Giorgio, periva miseramente dipoi per cagion di un incendio.

Questa congregazione essendo stata soppressa del 1668, e le sue rendite destinate a mantenere la guerra che la repubblica sosteneva contro gli Ottomani per l’isola di Candia, i monaci Cisterciensi di San Tommaso di Torcello, che già da un pezzo cercavano tradursi a Venezia, per essere il lor monastero in rovina, fecero acquisto di questo nel 1669. Licenziati, dopo la metà dello scorso secolo, i Cisterciensi, passò la chiesa sotto il juspatronato pubblico, e, nel 1810, fu dichiarata oratorio della parrocchia di San Marziale.

Allorquando vennero ad abitar qui i Canonici secolari di San Giorgio, pensarono essi al rifacimento totale del luogo nella forma in cui oggi si vede; ma la facciata, forse in qualche parte ristaurata, e nel modo che si operò due anni or sono (1845), rimase quella stessa che eresse F. Tiberio, come bene argomenta il Cicogna, veduto lo stile di quel tempo e gli stemmi laterali alla maggior porta esteriore. (1)

Il campo ha la forma di un grande quadrato, pavimentato in mattoni disposti a spina di pesce, tutto il lato nord è occupato dalla chiesa mentre il lato sud è occupato dal Rio de la Madona de l’Orto, sul lato ovest trova posto la Scuola dei Mercanti.

Nel campo o nelle sue immediate vicinanze:

(1) Venezia e le sue lagune. Volume II. Stabilimento Antonelli 1847

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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