Campo San Giacomo da l’Orio, nel Sestiere di Santa Croce

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Chiesa e Curia di San Giacomo da l'Orio. Sestiere di Santa Croce

Campo San Giacomo da l’Orio, nel Sestiere di Santa Croce

Il campo prende il nome dalla Chiesa di San Giacomo da l’Orio (San Giacomo Maggiore Apostolo), anticamente San Jacopo di Luprio. L’origine di questa chiesa è incerta. Se ne riferisce all’anno 1225 la rinnovazione in gran parte per opera delle famiglie Badoer e da Mula. Marin Sanudo la dice eretta dai Campoli di Oderzo e Mula delle Contrade, ma il Corner, nega fede a questo scrittore, e rigettando l’asserzione di coloro che, dalle tre “V” incise in un marmo della facciata, la vorrebbero costruita l’anno 555, dubita anche che si debba intendere con quel numero dall’anno della fondazione di Venezia, che è quanto a dire, intorno al secolo X.

La chiesa si dice detta dall’Orio per corruzione di Luprio; nome dell’isola sulla quale era sorta, e procedente, secondo il Sabellico, dalle paludi che la coprivano: però l’etimologia offerta dal Sansovino, forse da qualche canale ivi scorrente ab antico dal rio, sembra più naturale. Il Gallicciolli ancora argomenta esser facile che sortisse questo nome da una famiglia Orio, dimorante appresso la chiesa. Ma ciò non sembra vero, perché non si vede questa famiglia aver avuta parte alcuna nella fabbrica, nè appare dalle cronache che in questa contrada dimorasse; mentre nella nota degli imprestiti fatti nel 1379 per la guerra di Chioggia, nessuna famiglia degli Orio appare in questa contrada, bensì in quella di Santa Ternita, ove il solo ramo che sempre ebbe continuò ad abitare fino allo spegnersi della repubblica. Questa chiesa poi fu restaurata più nell’interno che nell’esterno all’età del Sansovino, come egli stesso ci narra, e poi nei tempi appresso soggiacque ad alcune riforme, richieste, secondo osserva il Moschini, più dalle ingiurie del tempo, che dal capriccio non raro degli uomini. (1)

Nel campo o nelle sue immediate vicinanze: 

(1) Venezia e le sue lagune. Volume II. Stabilimento Antonelli 1847

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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