Campo Santa Ternita, nel Sestiere di Castello

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Campo Santa Ternita. Sestiere di Castello

Campo Santa Ternita, nel Sestiere di Castello

Il campo prende il nome dalla Chiesa della Santissima Trinità vulgo Santa Ternita. Le Venete Cronache attestano che questa chiesa sia stata eretta dalle nobili famiglie Celsi, Sagredo e Donzani (quest’ultima estinta nel 1303). Non viene assegnata l’epoca di tale erezione, ma pare sia stato sotto Pietro Barbolano o Centranigo che fu Doge dal 1026 al 1032. Per inveterato uso si celebrava la consacrazione al 24 del mese di giugno.

Non si ha memoria dei primi restauri: è facile però comprendere che allorquando da Costantinopoli venne portato a Venezia il corpo di Sant’Anastasio martire, e fu l’anno 1200 per cura di Valaresso Valaresso, e sollenemente posto in questa chiesa, che era parrocchia, sia stata restaurata almeno nella parte che doveva contenere il sacro corpo del martire persiano.

Il Sanudo nei suoi Diari scrive che nel 1505-1507 si stava rifabbricando la chiesa, e che nel 1517 non era ancora compiuta. Il Sansovino scrive: “fu rinivata nei tempi nostri di dentro e di fuori” (1581), e questa rinovazione fu necessaria per il fuoco dell’Arsenale del 1569.

Il Coronelli scrive che anche nel 1571, sotto il piovano Anastazio Bez, ebbe un restauro sempre in conseguenza dell’incendio del 1569. E infine nella seconda metà del secolo XVIII fu rialzata dai fondamenti la Cappella maggiore con le due laterali, e la secrestia a merito del parroco Antonio Agnen, che morì il 15 gennaio 1791.

Chiusa la chiesa di Santa Ternita il 25 ottobre 1810, servì a magazzino di tavole, e nel 1832 fu demolita. Era rimasto il campanile che serviva di casa per povera gente, ma improvvisamente precipitò il 13 dicembre 1880 senza che fare vittime umane. Sull’area della chiesa venne eretto un grande caseggiato popolare. (1)

(1) Venezia e le sue lagune. Volume II. Stabilimento Antonelli 1847

Nel campo o nelle sue immediate vicinanze:

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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