La Madonna di Nazareth nella Chiesa di Santa Maria di Nazareth vulgo degli Scalzi

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Madonna di Nazareth. Chiesa di Santa Maria di Nazareth vulgo degli Scalzi

La Madonna di Nazareth nella Chiesa di Santa Maria di Nazareth vulgo degli Scalzi

L’altare maggiore della Chiesa di Santa Maria di Nazareth vulgo degli Scalzi, baroccamente sontuoso, con colonne a spira sorreggenti una massa di forma bizzarra, la quale si accosta più che tutto a quella di una piramide tronca con i quattro spigoli curvilinei, con statue e fregi. Di marmo prezioso è tutta incrostata la custodia del Sacramento e il tabernacolo. Ai lati sono due belle statue di Santa Teresa e di San Giovanni della Croce; ed è poi l’altare coperto da un baldacchino ad intagli, rimesso ad oro. 

Le due pareti della cappella sono ricche di pilastri di rosso di Francia, con dieci pregiate statue di Sibille del Marchiori. Il pavimento è a disegno di bianco, giallo rosso, la cupola a finti stucchi rimessi ad oro. Dello stesso sono gli affreschi a chiaro-scuro dietro il coro, e nel soffitto il Padre Eterno con i cori angelici. Nel coro pure si ammirano: quadri del Cairo rappresentanti Santa Teresa trafitta dall’angelo, e Sant’Angelo carmelitano con San Domenico e San Francesco.

Come preziosa reliquia si venera pure la prodigiosa immagine di Santa Maria in Nazareth, che è collocata in mezzo al tabernacolo dentro ad una cornice di pietre preziose. L’immagine si venerava, come scrive il Cornaro, fin dal principio del secolo XV nell’Isola di Santa Maria di Nazareth, ora chiamata Lazzaretto Vecchio, abitatata a quel tempo da frati Eremitani di Sant’Agostino; ma avendo dovuto questi cedere il luogo per ricoverarvi gli infetti da morbo contagioso, portarono seco nella partenza la sacra immmagine offrendola in pio dono alle Monache di Sant’Anna. Queste, perchè fosse con più religioso culto venerata, la consegnarono ai Padri Carmelitani Scalzi che fecero di essa il titolo cosi della vecchia come della nuova chiesa. (1)

L’immagine, attribuita a Carlo Crivelli (*), rappresenta la Vergine seduta su un albero dalle melagrane dorate, con il Bambino sul petto dentro una mandorla, sovrastata dal Padre Eterno che la incorona, e contornata dai ritratti di otto profeti. Ai piedi della Madonna, su un cartiglio, è dipinta la scritta “Decor Carmeli“.

(*) Gaetano Moroni Romano. Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastica

(1) Luigi Ferrari. I Carmelitani Scalzi a Venezia. Venezia 1882

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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