
Il cimitero dei trentini della Valle di Ledro, all’esterno della Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo
Venezia conobbe l’importanza della Valle di Ledro durante le guerre contro i Visconti, signori di Milano. La valle offriva, nelle Giudicarie meridionali, la via di comunicazione più veloce tra il Lago di Garda e Brescia. La Serenissima era riconoscente agli uomini della pieve di Ledro perchè si erano schierati contro i Milanesi, e li affezionava, con il doge Francesco Foscari, già nel 1426, concedendo loro diversi privilegi ed esenzioni che furono confermati nel 1440 e nel 1445.
Tra le prerogative vi erano quelle che permettevano ai Ledrensi di migrare nella Dominate per lavorare, e in materia di commercio consentiva, nella zona di Tiarno, la raccolta e la trasformazione in pece, per i bisogni dell’Arsenale, dei ceppi resinosi dei pini. I Ledrensi ebbero a Venezia la concessione di un proprio cimitero, presso la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, e la possibilità di lavorare come “bastasi” e “cargadori” (facchini, caricatori e scaricatori) nel Fontego dei Tedeschi.
L’antico cimitero della Nation Trentina si trovava fuori della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, in linea con la Cappella di San Domenico, ed era cinto da un muro rimosso probabilmente all’inizio del Settecento, poiché il cimitero non figura più nel quadro del Canaletto il “Campo dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, col monumento a Bartolomeo Colleoni“, del 1736/1740. A tutt’oggi dell’antico cimitero rimangono gli architravi delle sue porte d’accesso, infissi sul muro esterno della chiesa, a lato dell’entrata nella crociera. Su entrambi gli architravi è incisa la scritta “CIMITERIUM NATIONALIUM VALLIS LEUDRI”.
ConoscereVenezia
FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.