Le iscrizioni di Palazzo Adoldo, in Fondamenta San Simeon Picolo, Sestiere di Santa Croce

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Palazzo Adoldo. Sestiere di Santa Croce

Le iscrizioni di Palazzo Adoldo, in Fondamenta San Simeon Picolo, Sestiere di Santa Croce

Vicino al Ponte degli Scalzi sorge un palazzo del secolo XVI, recante sul prospetto varie sculture, ed epigrafi, non illustrate da nessuna guida.

Sopra la prima porta venendo dal Ponte degli Scalzi si  legge:

HAS O LECTOR AEDES EX HUMILI
LAMQUE COLLABENTE DOMO COL
LEGIO ET FABRICAE DIVORUM SI
MEONIS ET IUDAE A LUCIA ADOLDA
QUONDAM LEGATA AERE PROPRIO
VICTOR SPERA IN AMPLIOREM HĀ
C QUAM VIDES FORMAM REPOSUIT
HVIVSCE REI NOLUI TE IGNARUM
VALE MDXX

Quest’iscrizione è scolpita sopra un cartello di marmo, tenuto da due figurine in abito talare, rappresentanti i due apostoli Simeone e Giuda, la prima delle quali ha presso un’arma gentilizia, consistente in un uccello in mezzo ad una fascia, e la seconda una piccola nicchia ora vuota. Dall’iscrizione apprendiamo come il fabbricato venne dato in dono da Lucia Adoldo alla chiesa dei Santi Simeone e Giuda, e come, essendo esso cadente, venne riedificato in forma più ampia da Vittore Spiera nel 1520.

Di entrambe le nominate famiglie, che abitavano in questo circondario, fanno menzione le cronache. Gli Adoldi, detti anche Adoaldi, a cui troviamo appunto aver appartenuto una Lucia che testò l’8 luglio 1345, in atti del prete Simeone da San Giacomo dall’Orio, vennero in tempi antichissimi dalla Grecia, diedero tribuni, erano padroni dell’isola d’Andro, o di quella delle Sercine, cooperarono alla fondazione della chiesa di San Simeone Profeta, dei Santi Simeone a Giuda, e di Sant’Eustachio, e si estinsero nel secolo XV in un Nicolò, a cui fu posto un elogio in chiesa di San Simeone Profeta. Lo stemma di questa famiglia consisteva in quella fascia caricata da un uccello, scolpita, come abbiamo detto, presso la prima delle due figurine, rappresentanti gli apostoli Simeone e Giuda.

Quanto alla famiglia Spera, o Spiera, quantunque essa non arrivasse agli onori dal patriziato, tenne posto distinto nella cittadinanza. Vittore Spiera q.m Teodoro, marito di Antonia Foscarini, e padre di G. Maria, Cristoforo, ed Agnese, che fu sposa di Francesco de Mezzo, costruì nel 1525 un sepolcro in chiesa dei Santi Simeone e Giuda. Nè dubitiamo che la nicchia vuota, prossima alla seconda delle due figurine rappresentanti gli Apostoli, sia la situazione ove un tempo esisteva lo stemma della di lui famiglia, consistente in due scaglioni con la lettera S. sottoposta. Egli mori prima del 1532, poichè in quell’anno Antonia Foscarini di lui moglie passò a seconde nozze con Francesco Barbaro.

Senza troppo soffermarci sopra il motto IN DEO SPERA visibile sopra la porta di mezzo otturata, veniamo ai distici seguenti onde é fregiata la terza porta:

NUTRICES FUIMUS PUERI ET PIA CURA RELICTI
QUI VIR MOX NOBIS HAEC MONUMENTA DEDIT;
INDOlE DE ILLIUS SPES NOBIS CREVERAT INGENS,
HANC TAMEN EXCESSIT, NOMEN ET INDE TULIT;
NAM QUIA SPEM VICIT VICTOR COGNOMINE SPERA EST,
IN NOS, IN DIVUM TEMPLA BENIGNUS OPU;
PROIN QUICUMQUE LEGIS NOBIS GRATARE, POLIQUE
ADSCRIBAS DONIS QUAE RATA VOTA CADUNT.

Anche questi distici sono scolpiti sopra un cartello di marmo tenuto da due figurine di sesso femminile, l’una delle quali ha in mano un compasso, e l’altra un orologio a polvere. Potrebbe sembrare a prima vista che esse rappresentino due donne reali, a cui si dovesse l’educazione dello Spiera, ma gli strumenti che hanno seco le farebbero credere in quella vece due donne simboliche, e probabilmente le arti educative .

Terminiamo col ricordare che al basso dell’ultimo pilastro della casa verso la chiesa stanno scolpiti nuovavamente i due apostoli con un angelo nel mezzo, ora logoro dal tempo, e che sulla cima della facciata torreggia una colomba con sotto le parole BONUM EST IN DEO SPERARE, allusive, al pari delle altre IN DEO SPERA, al cognome della famiglia da cui fu rifabbricata la casa. (1)

(1) Giuseppe Tassini. Alcuni palazzi ed antichi edifici di Venezia. Tipografia Fontana 1879

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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