La pesca delle sardine con la rete “da imbroco”

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Bragosseto

La pesca delle sardine con la rete “da imbroco” 

Le barche preposte a questo mestiere erano dette batelucci, molto simili ai bragozzi ma di due o tre piedi più piccoli, più stretti, e quindi più agili sia a remi che a vela.

Le loro reti si dicevano “da imbrocco” in quanto la sardina vi restava “imbroccata” ovvero impigliata con metà testa fra le maglie di filato molto sottile. Misuravano circa 50 metri di lunghezza e circa 5 metri di altezza, e ogni barca ne calava cinque o sei che venivano unite assieme.

Poiché i sugheri le tenevano in superficie, quando conveniva pescare a fondo si zavorravano con un certo numero di pietre altrimenti, da maggio ad ogosto, si lasciavano galleggiare e si attiravano le sardine con una pastura fatta di granchi finementi pestati in un apposito mortaio con un metodo importato dall’area di Rovigno e risalente alla seconda metà del Settecento.

I granchi venivano comprati a barili; nel 1908 il peso del barile di granchi fu ridotto da 35 a 20 chili e costava 1 lira, come 3 chili di sardine, mentre nel 1924 fu ridotto ancora a 15 chili e costava 4 lire, ma questo metodo di pesca era ormai al tramonto. (1)

(1) La pesca in Laguna. La collezione storica di Minni e Marella. Centro Culturale Candiani 2019.

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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