Le patere e le formelle dei Palazzi Donà de la Madoneta e Donà dalle Trezze, nella contrada di Sant’Aponal, nel Sestiere di San Polo

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Palazzo Donà della Trezza Saibante. Sestiere di San Polo

Le patere e le formelle dei Palazzi Donà de la Madoneta e Donà dalle Trezze, nella contrada di Sant’Aponal, nel Sestiere di San Polo

I palazzi Donà de la Madoneta Dolcetti e Donà dalle Trezze Saibante,  in contrada di Sant’Aponal nel Sestiere di San Polo, prospettano entrambi sul Canal Grande, e sono divisi tra loro dalla Calle del Tragheto de la Madoneta.

Il primo di questi palazzi, a sinistra di chi guarda dal Canal Grande, è di stile bizantino e ha origini antichissime, essendo stato alzato nel XII secolo dalla famiglia Signolo e si contente, con Ca’ Da Mosto, il primato del più antico palazzo Veneziano. Il palazzo è chiamato “de la Madonetta” per un bassorilievo ottocentesco della Madonna col Bambino infisso tra due finestre dell’ammezzato. Di rilievo l’octafora che occupa tutto il piano nobile, con  patere e una croce risalenti ai secoli XI-XIII.

Le nove patere si possono così descrivere nelle loro figurazioni: una patera con un’aquila con le ali dispiegate; un patera con un uccello con due teste con i becchi congiunti; una patera con due uccelli addorsati le teste affrontate che beccano dell’uva; una patera con due canidi addorsati le teste affrontate; una patera molto corrosa; una patera con due aquile addorsate sovrastanti due canidi; una patera con un grifone sopra un cervide; una patera con due uccelli con i becchi congiunti; una patera molto corrosa; un’altra pattera corrosa con un felide che azzanna un bovide. 

Il Palazzo Donà dalle Trezze Saibante, a destra di chi guarda dal Canal Grande, in origine era una casa fondaco. Di rilievo la pentafora, con una patera, quattro formelle e una lunga fascia di stile veneto-bizantino del secolo XII.

La patera e le quattro formelle si possono così descrivere nelle loro figurazioni: una patera con due uccelli addorsati le teste affrontate che beccano della frutta da un albero; una formella con un grifone che becca nei lombi un centauro sovrastante un felide (leone); una formella con un felide che azzanna un bovide savrastante a due felidi (leoni); una formella con due griffoni sopra un cervide che sovrastano un felide (leone); una formella con un pavone sovrastante un canide e due uccelli tra un albero. (1)

(1) sul significato dei simboli cfr.: Giuseppe Marzemin. Le antiche patere civili di Venezia. Ferdinando Ongania editore Venezia 1937; Angelica Tonizzo e Maria Rosa Sunseri. Patere a Venezia. Tipo-litografia Pistellato Marghera-Venezia 1999; Espedita Grandesso. I portali medievali di Venezia. Edizioni Helvetia 1988.

 

 

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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