Il Teatro Toniolo a Mestre

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1887
Teatro Toniolo. Mestre

Il Teatro Toniolo a Mestre

Il teatro, che avrebbe dovuto chiamarsi Regina Elena, venne inaugurato nel 1913, e chiamato invece con il nome dei suoi costruttori, i fratelli Domenico e Marco Toniolo. Nel 1917 Domenico restò il solo proprietario del teatro che fu venduto a Giovanni Rossetto e a Giuseppe Scarabellin, i quali lo cedettero nello stesso anno a Beatrice Bianchini in Di Rosa. Nel 1926 la proprietà passò alla Società immobiliare SIMCO. Nel 1984 il Comune di Venezia affittò il Toniolo e dal 1992 lo gestisce direttamente.

La facciata fu paragonata a quella della Fenice, ma il rapporto più diretto è con i progetti presentati da Nicola Piamonte per il Teatro Goldoni. L’ingresso, tripartito da colonne di ordine ionico, era un tempo aperto; è sormontato da una trifora. Sul lato verso Via Ospedale Umberto I si aprono finestre a trifora e bifora; sul lato opposto si trova un cortile per spettacoli all’aperto.

Alla sala, che poteva contenere 1000 spettatori, si accedeva da un atrio abbastanza spazioso; era illuminata da grandi finestre ed aveva un solo ordine di palchi e un’ampia galleria costruiti interamente in legno.

Nel soffitto Alessandro Pomi aveva dipinto Il Trionfo di Apollo e sul boccascena due statue sorreggevano l’orologio; la fascia decorativa che correva lungo le pareti e gli stucchi erano opera di Antonio Miotti.

Dal punto di vista tecnico il teatro era ben attrezzato: una caldaia a vapore forniva il riscaldamento, mentre l’illuminazione era assicurata anche in caso d’interruzioni della corrente elettrica; infine, due casse armoniche, sistemate sotto i palchi, la loggia e l’orchestra, miglioravano l’acustica.

Per l’inaugurazione, il 30 agosto 1913, fu scelto Il Rigoletto, dato che in quell’anno si celebrava il centenario della nascita di Verdi. (1)

(1) Franco Macini, Maria Teresa Muraro, Elena Povoledo. I Teatri di Venezia e il suo territorio. Corbo e Fiore Editori. Venezia

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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