Palazzo Cornaro, Casa del Leone e Ospedale Inglese, in Fondamenta al Rio de la Croce, nell’Isola della Giudecca

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Palazzo Cornaro, Casa del Leone e Ospedale Inglese, in Fondamenta al Rio de la Croce. Isola della Giudecca

Palazzo Cornaro, Casa del Leone e Ospedale Inglese, in Fondamenta al Rio de la Croce, nell’Isola della Giudecca

Palazzo Cornaro

La famiglia Cornaro, cha vantava origini dalla romana Cornelia, fu una delle quattro antichissime famiglie veneziane chiamate “Evangeliste“; sterminata era la sua ricchezza, tanto da controllare con una banca i tesori di molti reali stranieri, compreso quello dei Lusignani, sovrani di Cipro. In quest’isola i Cornaro avevano il monopolio del sale. Proprietari di piantagioni, coltivazioni (tra cui la canna da zucchero che veniva raffinata e spedita a Venezia con le loro navi), miniere, navi, schiavi, palazzi, domini in Morea, Argo, Nauplia, Negroponte, Scarpanto, Arcipelago Greco, Arbe, Dalmazia, Serravalle, ecc.

Vicino al palazzo, ora scomparso, i Cornaro avevano anche un casino di delizie, la proprietà si estendeva a tutti i fabbricati, orti e giardini che andavano dall’attuale Campiello de la Croce alla laguna, terreni e fabbricati che nel 1870 risultavano intestati alla famiglia Sambo per poi passare a Guido Orefice.

Casa del Leone

La casa, che sorgeva sui resti dell’antico palazzo e del casino Cornaro, venne acquistata, nei primi anni del Novecento, da Mabel Holland, una pittrice inglese che si era innamorata del posto. Successivamente divise la proprietà in due parti, riservando per sé quella verso la laguna, che chiamò Casa del Leone, e vendendo l’altra a Lady Layard, vedova di sir Austen Henry, che vi allestì l’Ospedale Inglese.

Alla morte della Holland, la proprietà venne acquisita dall’americano Martin Birbaun (1934), il quale iniziò un radicale restauro di tutta la proprietà, e la rivendette (1935) subito al principe Luigi Ferdinando d’Orleans Borbone, nipote del re Luigi Filippo di Francia e Infante di Spagna. Visse il principe nella Casa del Leone (1935-1939), con la moglie Maria principessa di Broglie, i domestici e i numerosi cani pechinesi. Per qualche tempo fu ospite della Casa la celebre marchesa Luisa Negroni Casati, donna stravagante e imprevedibile, che con la sua bellezza sconvolse l’epoca.

Il principe Ferdinando, prima di morire, vendette la Casa al conte Volpi di Misurata, la villa venne nuovamente restaurata, e rinominata Ca’ Leone alla maniera veneziana, vi abitò nei periodi estivi la moglie del conte Natalie Kanoni con il figlio Giovanni. Nel 1954 la famiglia Volpi lasciava la villa per trasferirsi a Roma e nei mesi estivi in un palazzo a San Beneto, trascurando la bella Ca’ Leone.

Ospedale Inglese

Lady Layard, vedova di sir Austen Henry, nel 1903, con il patronato delle regine Margherita d’Italia e Alessandra d’Inghilterra organizzò nella sua parte del palazzo l’Ospedale Internazionale o Cosmopolitano. Scopo principale era di creare un’opera di assistenza ai viaggiatori e ai naviganti di lingua inglese, per cui fu creato, dopo un restauro adatto allo scopo, un complesso moderno e confortevole.

La prima guerra mondiale impose una sosta all’attività dell’Ospedale, e nel 1915, l’autorità militare italiana lo requisì per fare luogo di cura per mutilati. Alla fine della guerra fu riaperto sotto il nuovo nome di Ospedale Britannico e Americano. L’ospedale fu quindi acquistato dalla principessa Aspasia di Grecia che operò un grande restauro e lo usò come “depandance” per i suoi ospiti. Nel 1953 la principessa Aspasia lo vendette all’inglese conte Munster, quest’ultimo operò un nuovo restauro, dopo qualche anno il conte lo cedette al professore Sacerdoti. (1)

(1) FRANCESCO BASALDELLA. Giudecca. Cenni Storici

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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