Squero della Società di mutuo soccorso fra carpentieri e calafati, in Fondamenta Sant’Isepo, nel Sestiere di Castello

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Squero della Società di mutuo soccorso fra carpentieri e calafati, in Fondamenta Sant'Isepo, Sestiere di Castello

Squero della Società di mutuo soccorso fra carpentieri e calafati, in Fondamenta Sant’Isepo, nel Sestiere di Castello

La “Società di mutuo soccorso fra carpentieri e calafati” viene fondata a Venezia nel 1867. Il sodalizio provvede ai bisogni di assistenza sanitaria e previdenziale dei soci, tutti operai navali.

Il complesso dello squero “Sant’Isepo” fu donato alla Società di Mutuo Soccorso nel 1887 dal socio Giuseppe Tonello, un veneziano trasferitosi a Trieste, affinché fosse di sostegno al Sodalizio nell’attività di mutuo soccorso fra gli operai navali. Attraverso un atto apposito rilasciato dall’allora Re d’Italia, la nuda proprietà fu intestata al Comune di Venezia, mentre invece l’usufrutto è perpetuamente destinato alla SMSCC fino a che la stessa non cessi la sua attività.

L’edificio dello “squero vecio”. Lo squero vecio è costituito da due semplici “tezoni” (tettoie appaiate), con il tetto poggiante sui muri perimetrali e nel mezzo sostenuto da quattro colonne in pietra. Un tempo ciascun “tezon” era dotato del proprio scalo per l’alaggio e il varo delle imbarcazioni; ai nostri giorni l’interno è stato modificato per ricavarne una sala di carpenteria e una sala di pittura, avendo lo squero un utilizzo preminentemente destinato alla costruzione e manutenzione delle gondole.

L’edificio dello “squero novo”. Lo squero novo era anch’esso inizialmente dotato di ampi scali per l’alaggio e il varo, successivamente però, per adattarlo al mutamento in officina meccanica navale, gli scali furono chiusi e la riva rialzata in calcestruzzo fino a far perdere al piano di calpestìo l’originale pendenza. L’antico “tezon” è stato riadattato ad ufficio ed officina, mentre invece la parte un tempo scoperta è stata interamente ricompresa sotto un’unica grande tettoia. (1)

(1) www.smscc.it/SOCIETA/pag_squeri_sociali.htm

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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