La famiglia Civran
I Civran vennero da Cervia, il primo recatosi sulle lagune fu quel Paolo, che capitano delle truppe combattè con gran valore i francesi. Ammessi alla serrata del Maggior Consiglio, si distinsero Ubaldo, senatore e Legato a parecchie corti, e tre volte presso gli Imperatori di Oriente. (1) Un Pietro Civran, essendo nel 1345 provveditore dell’armata contro Zara ribelle, ruppe il re di Ungheria venuto al soccorso della piazza combattuta, che poi si arrese. Un Andrea, provveditore nel 1511 delle milizie Albanesi nell’Istria, preservò la terra di Muggia, vinse Cristoforo Frangipane capitano imperiale, e nel 1513, provveditore generale in terraferma, tenne a freno gli Ungari, represse l’audacia dei Turchi, e cinse d’assedio Croma. Poi nel 1528, capitano della cavalleria Albanese in Puglia, recuperò molti luoghi di quella provincia dai Cesarei in favore dei collegati Francesi, facendo prigioniero il principe di Bisignano. Morto in Manfredonia a ragione delle continue fatiche, e trasportato a Venezia, ebbe nel 1562 un monumento sepolcrale in chiesa dei Carmini per cura del figlio Pietro, capitano famoso anch’egli specialmente nel 1570 o 1571 contro i Turchi. (2)
All’illustre guerriero cittadino è sacra l’urna di marmo, di assai vago disegno, nella chiesa di Santa Maria del Carmine, ove i Civran avevano le loro tombe, poichè nel campo s’ innalzava un altro palazzo dominicale, ora distrutto, sul prospetto del quale, dalla parte del rivo, una figura scolpita (che si può vedere ancora sul nuovo palazzo d’angolo tra il campo e il rio), che il tempo anneriva, diede motivo alla volgar tradizione, che fosse un moro, e che il palazzo appartenesse ad Otello. Giova però avvertire, che quella figura è un porta insegne, come si vede dal cervo, che sta in piedi sullo scudo, con le corna ramose, ed è lo stemma della casa; la quale si diceva Casa dei cacciatori, perchè nell’atrio erano sparsi dei cervi; insegna appunto della famiglia. (1)
Questa famiglia si gloria altresì di un Antonio, che nel 1603 fece strage dei Corsari, nel 1614 fu capitano in Golfo contro gli Uscocchi, ed, assolto nel 1617 da ingiuste accuse, si vide promosso in seguito al grado di Provveditore generale d’ armata. Nè punto degeneri furono i di lui figli, fra i quali Bortucci si distinse nel 1649 a Fochies, Giuseppe venne eletto nel 1659 vescovo di Vicenza, e Pietro, generale in Dalmazia, predò ed arse nel 1674 dieci galere di corsari. (2)
(1) Gianjacopo Fontana. Cento palazzi fra i più celebri di Venezia (Premiato Stabilimento Tipografico di P.Naratovich. 1865).
(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. Tipografia Grimaldo Venezia 1872
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