Famiglia Rezzonico
La famiglia Rezzonico, avendo offerto alla Repubblica 100 mila ducati, fu ammessa al patriziato l’anno 1687 nelle persone dei fratelli Quintiliano, Abbondio, e Giovanni Battista. Così inizia la parte presa in Pregadi il 9 aprile dell’anno suddetto: “Discendono li fedelissimi Quintiliano, Abbondio e Giovanni Batta, fratelli Rezzonico, fu del q. Carlo, di antica e nobile famiglia, che nella città di Como, sostenendo la dignità del decurionato, potè, per le azioni benemerite e generose dei suoi proavi, vedersi insignita dei titoli di liberi baroni del Sacro Romano Impero, e della marca speziosa della gran Croce di Malta. Il fù fedelissimo Aurelio Rezzonico, zio paterno di questi degni superstiti, posponendo ogni altra prerogativa a quella di suddito volontario della Repubblica, trasportò il proprio domicilio in questa dominante, nella quale, esercitando verso di noi gli atti di un pio devoto ossequio, ha chiuso onoratamente i suoi giorni, lasciando ai nepoti lo stimolo del suo vivo esempio per imitarlo. Abbracciano essi volentieri l’opportunità della congiuntura ecc.”
La gloria dei Rezzonico salì al suo apogeo nel 1758, allorchè, ai 5 di luglio, Carlo, figlio di Giovanni Battista, uno dei fratelli aggregati nel 1687 al patriziato, salì al solio pontificio sotto il nome di Clemente XIII. Giubilante la Repubblica, elesse allora cavalieri Aurelio, fratello, e Lodovico, nipote del sommo gerarca, innalzando pure Aurelio alla dignità di Procuratore di San Marco soprannumerario. Senonchè il giubilo di casa Rezzonico venne turbato dalla morte di Vittoria Barbarigo, madre di Clemente XIII, successa il 29 luglio del medesimo anno 1758. In quell’ occasione, per tradurre il cadavere alle domestiche tombe dei Mendicanti, si formò dal palazzo Rezzonico alla riva opposta del Canal Grande un ponte di barche sopra cui sfilò il funebre corteo. L’anno successivo, il 25 marzo, il pontefice donò ai Veneziani la Rosa d’Oro, e questi ai 7 marzo 1761 fregiarono della stola Procuratoria anche il di lui nipote Lodovico, che ottenne il grado di Assistente al solio Pontificio, e di Gonfaloniere del Senato e popolo Romano. (1)
Lo stemma gentilizio della famiglia Rezzonico, secondo la descrizione data dal Freschot, era: “scudo quadripartito; il primo punto, che è rosso, è caricato di una croce d’argento, il secondo e il terzo, che è nero, è caricato di una torre pure d’argento; il quarto punto è rosso con due sbarre dello stesso metallo, nel cuore uno scudo d’oro con la corona caricato di un aquila nera“. (2)
(1) Libro dei Nobili Veneti ora per la prima volta messo in luce. Tipografia delle Murate. Firenze 1866
(2) Casimiro Frescot. La Nobiltà Veneta ossia Tutte le Famiglie Patrizie con le figure de suoi Scudi e Arme. Venezia 1707
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