Famiglia Priuli

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Stemma della famiglia Priuli. Famiglie Venete con le loro armi. Biblioteca Estense universitaria

Famiglia Priuli

I vari genealogisti, ed altri diversi scrittori, quali lo Zabarella, nella sua Christina Augusta, Nicolò Caravallo Germani, nell’Orazione al doge Antonio Friuli, Andrea Chiavenna, nell’Historia Brandolina, il Frescot ec, citati dal Cappellari, affermano provenuta la famiglia Priuli dagli antichi re d’Ungheria; mentre Francesco Cividale, nell’Orazione recitata al doge predetto, la dice venuta da una città di Eraclea appellata da lui Priula, e Vincenzo Bianco, in altra Orazione detta al doge stesso, la fa uscita da Marsiglia unitamente ai Priuli nobili milanesi. Ad onta però di siffatte contraddizioni, convengono tutti nell’affermare conferita, intorno al 1100, la nobiltà veneziana a Silvestro Priuli cavaliere, figlio di Zaccaria, o, come vuole il Chiavenna, figlio di Michele, principe di Ungheria. Nella serrata del gran consiglio rimasero esclusi i Priuli, ma furono riassunti al patriziato per aversi dimostrati fedeli in occasione della congiura di Boemondo Tiepolo. Monumenti della pietà dei Priuli sono varie chiese da essi restaurate od abbellite, tra cui quelle di San Pietro di Castello, di San Lorenzo, di San Domenico e del Santissimo Salvatore. (1)

Essi diedero tre dogi, quattro cardinali, molti prelati, e lunga schiera di illustri, fra i quali giova ricordare Daniele che pacificò i Triestini coi Giustinopolitani, assalì Rodi, e di non poco danaro sussidiò lo stato nella guerra di Negroponte del 1469; Francesco che, in difesa di Cipro, sbandò una grossa armata Ottomana nel 1487, ed al tempo della cessione ricevette quel regno dalle mani di Caterina Cornaro; per ultimo Antonio che, Governatore di Galeazza nel 1656, sotto il generale Lorenzo Marcello, si trovò al famoso conflitto navale contro i Turchi, assistette alla disfatta delle galere barbaresche a Scio, poi alla gran battaglia in cui spirò il generale Mocenigo, e Provveditore generale, contribuì alla difesa di Candia. (2)

Una linea di questa casa godé la contea di Sanguinetto nel Veronese, e tutta poi usò per arme uno scudo palleggiato d’oro e di azzurro di sei pezzi, sotto un capo vermiglio. (1)

(1) Il Palazzo Ducale di Venezia Volume IV. Francesco Zanotto. Venezia MDCCCLXI

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. Tipografia Grimaldo Venezia 1872

I dogi della famiglia:

Lorenzo Priuli Doge LXXXII. Anni 1556-1559
Girolamo Priuli Doge LXXXIII. Anni 1559-1567
Antonio Priuli. Doge XCIV. — Anni 1618-1623

Dall’alto in basso, da sinistra a destra: Rio Terà dei Catecumini, 111 (Dorsoduro) – Rio de l’Osmarin, 4979B Cà Priuli (Castello) – Campo San Severo, 4999 Cà Priuli (Castello) – Calle del Diavolo, 4949 Cà Priuli (Castello) – Calle de l’Aseo, 1876 (Cannaregio).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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