Gli scudi dei Dogi nella Basilica di San Marco

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Antonio Canal detto il Canaletto. Interno della Basilica di San Marco (foto dalla rete)

Gli scudi dei Dogi nella Basilica di San Marco

Il Serenissimo Principe era obbligato, appena eletto Doge, a fare quanto prima, due paliotti di panno d’oro, con ricamato il suo stemma con il corno ducale sopra per la Chiesa di Santa Maria Formosa e per la Chiesa di San Zaccaria, e un paliotto di velluto cremisino con ricamo d’oro per la Chiesa di San Marco. Era inoltre obbligato a fare il proprio targon (scudo con l’arma) e lo stendardo sempre con la propria arma da mettere sul Bucintoro. (1)

Gli scudi, fin dal 1253, dopo il funerale del defunto il doge, si cominciarono ad appendere nella navata mediana della Chiesa di San Marco; il primo fu quello di Marino Morosini. Lo scudo ducale veniva prima collocato sul feretro, e dopo la funebre funzione, “se porta in una piaterella in Sagrestia di S. Marco per li marinari, et el zorno seguente el se pica in chiesa de S. Marco per li marinai con gli altri scudi“.

Ma il timore, che il peso di questi stemmi gravasse troppo le pareti della chiesa, spinse il 20 agosto del 1722 il Maggior Consiglio a chiedere l’elenco degli scudi appesi ed a restringerne le dimensioni, limitandole a cinque piedi veneti (1,783 mt) di lunghezza e tre di larghezza, si noti, che quello di Domenico Contarini ne misurava diciotto e mezzo di lunghezza (6,50 mt ca.) per tredici e mezzo. Quello di Carlo Contarini, che morì l’anno 1656, era tutto d’argento.

Da una relazione del 20 settembre dello stesso anno risulta, che gli scudi appesi nella chiesa di San Marco toccavano allora la quarantina. Alcuni mesi dopo, dogando Mocenigo Alvise III, detto Sebastiano, si cominciò a toglierli. (2)

L’interno della Chiesa di San Marco con la navata centrale abbellita con gli stemmi dei dogi si può vedere nel quadro di Antonio Canal detto il Canaletto l'”Interno della Basilica di San Marco” (1740-1745), mentre la chiesa risulta spogliata di questi scudi nel quadro di Francesco Guardi Il doge Alvise IV Mocenigo è presentato al popolo” (1763), conservato presso il Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, Bruxelles.

(1) Notizie d’antiche costumanxe, diritti e doveri dei Dogi di Venezia (da un manoscritto autografo che di antiche costumanze, diritti e doveri dei Dogi, 1559 ca). Padova coi tipi del Seminario 1840

(2) La Basilica di San Marco in Venezia. Ilustrata nella storia e nell’arte da scrittori veneziani sotto la direzione di Camillo Boito. Ferdinando Ongania Editore. VENEZIA 1888

FOTO: dalla rete. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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