Le Madonne vestite, nella tradizione popolare veneziana
Con il termine di “madonna vestita“, caratteristico nella pietà popolare non solo veneziana, si vuole designare un tipo iconografico della Vergine Maria, sola o col Bambino Gesù, a forma di statua parzialmente o totalmente adornata di sontuosi abiti.
La Madonna vestita è formata di un manichino ligneo, il più delle volte con una struttura ad armatura, cioè una figura in cui sono delineati in modo preciso il capo, il collo, le mani e i piedi, mentre tutto il resto è semplicemente abbozzato, senza strutture anatomiche precise, perchè ricoperto dai vestiti.
Attualmente sono ventisette le Madonne vestite esposte nelle chiese della città di Venezia e del suo estuario, non tutte visibili perchè chiuse al culto, o in mostra presso il Museo Diocesano di Arte Sacra. Le più conosciute e venerate nella città sono la Madonna del Rosario e la Madonna dei Carmini esposte rispettivamente nella Chiesa di Santa Maria del Carmine vulgo dei Carmini e nella Chiesa di Santa Maria del Rosario vulgo dei Gesuati, e nell’estuario la Madonna di Marina esposta nella Chiesa di Santa Maria Assunta a Malamocco.
Assume particolare valore gli abiti utilizzati per vestire queste madonne, soprattutto nei tempi passati. Si utilizza il ganzo d’oro (lampasso), i tessuti di Siviglia, il raso damaschetto, il satin (raso), il velluto, la lastra (lamina) d’argento e d’oro, il samisdoro e samisdargento (sciamiti d’oro o d’argento). Il più ricco corredo si riscontrava nella Chiesa dei Gesuati, tra il 1670 e il 1710 con sessantuno abiti e due veli, benché divisi tra due statue una fissa su un altare e l’altra destinata alle processioni. Spesso i vestiti e gli altri ornamenti erano doni dei fedeli, patrizi o popolani, regalati per grazia ricevuta, per impetrare aiuto o per altri motivi.
Per vestire o spogliare queste Madonne, esistevano norme rituali precise, la Vergine poteva essere toccata solo da donne, con preferenza delle non maritate, gli uomini non potevano attendere all’incombenza sotto pene di castigo o di sacrilegio, neppure i sacerdoti. La vestizione avveniva in chiesa o in sacrestia a porte chiuse.
Quasi sempre le Madonne vestite erano destinate alle processioni in occasione della festa titolare. Il simulacro subiva, nella circostanza, il rito della spogliazione e della vestizione per il cambio degli abiti, la Vergine indossava allora degli abiti solenni e ricchi. La processione rappresentava il momento trionfale della Vergine Maria, della sua potenza di intercessione e protezione dei fedeli, usciva dal luogo sacro dove risiedeva per portarsi in mezzo ai suoi fedeli, tra le loro strade e le case. (1)
(1) Riccarda Pagnozzato (a cura di). Madonne della Laguna. Istituto della Enciclopedia Italiana. Roma 1993
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