La patere dell’arcata della prima porta a sinistra della Basilica di San Marco

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Basilica di San Marco

Le patere dell’arcata della prima porta a sinistra della Basilica di San Marco

Chi percorre Venezia non può non vedere il numero straordinario di scudetti rotondi (patere) o poligonali (formelle) che si trovano infissi sui muri di alcuni palazzi e incisi con figure allegoriche.

Il veneziani chiamano questi rotondi patere; nel suo semplice significato la parola patera significa un disco per lo più di creta, che nella nella sua forma rotonda rappresenta la prima immagine della terra. Ciò che però sorprende è il vedere spesso incise figure strane di animali, accoppiamenti bizzarri di forme, di oscuro significato. E quando non si capisce qualcosa si può ricorrere alla conoscenza superiore, e il significato delle patere appartiene alla conoscenza superiore o gnosi o scienza segreta delle cose. E con la gnosi si può spiegare anche il significato delle patere sull’arcata superiore della prima porta a sinistra della basilica di San Marco.  

Vi sono in questa arcata pregi palesi e bellezze segrete. Le dovizie manifestate sono il Padre Eterno al cocuzzolo del frontone, tra gli apostoli Pietro e Paolo, due ruote serpentine dorate e una patera con la figura di San Michele o di Cristo sopra un cavallo, quattro patere dorate con gli animali degli evangelisti e cinque porte di metallo.

L’Eterno, nella sua immensurabile unità, racchiude tutta l’allegoria dell’arcata, con i due apostoli che raffigurano il Logos o Verbo e lo Spirito Santo. Nel ripiano di sotto, le due ruote rappresentono il mondo sensibile e il soprasensibile, separate od armonizzate dalla figura simbolica che è l’arcangelo Michele (il mediatore della divinità di luce) o il Cristo stesso. Le quattro patere riportano gli animali della visione di Ezechiele, che rappresentano i quattro elementi; il toro che è l’emblema della terra, il leone del fuoco, l’aquila dell’aria, il cherubino dell’uomo o dell’acqua. Le cinque porte, da dove esce la divinità suprema, rappresentano l’intelligenza, l’amore, la luce, la saggezza, e il progresso. 

Ecco dunque la vera “somma teologica” mai così sapientemente manifestata come nella figurazione di questa lunetta e nelle sue patere. (1)

(1) Cesare Augusto Levi. Archivio Veneto. Delle patere in generale e di due singolari monumenti simbolici. Venezia 1888

 

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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