I Fabbri e i Calderai di Premana

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Ponte del Soccorso e Fondamenta Briati. Al civico 2538 la sede dell'officina Tenderini. Sestiere di Dorsoduro

I Fabbri e i Calderari di Premana

La Serenissima favoriva in molti modi l’immigrazione di artigiani specializzati dai territori della terraferma. Un caso singolare di immigrazione si ha con le maestranze lombarde e in particolar modo con la comunità originaria di Premana in alta Valsassina, sopra Lecco, nel cui territorio si trovavano miniere di ferro già usate in epoca romana.

Da questa zona, posta sotto il Pizzo dei Tre Signori (al confine tra Ducato di Milano, il Cantone svizzero dei Grigioni e la Repubblica di San Marco), provenivano artigiani che praticavano i mestieri di fabbro, di calderaio o di coltellinaio e che ritornavano, a periodi alterni, al paese d’origine, attivi a Venezia in officine e botteghe sparse in tutto il contesto cittadino.

L’apice di questa presenza viene raggiunto nel 1769 con 139 botteghe premanesi a Venezia, di cui 108 officine da fabbro o calderaio. Ancora oggi, tra le ultime botteghe di fabbri e coltellinai rimaste a Venezia, buona parte sono di oriundi premanesi. Tra queste va ricordata la storica bottega Tenderini al Ponte del Soccorso in Fondamenta Briati, che è documentata fin dal 1682. (1)

(1) ArcheoVenezia. Il ferro a Venezia. Dicembre 2005 

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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