Cinema Teatro San Marco (1908/1940), nel Sestiere di San Marco

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Ex Cinema San Marco. Salizada San Moisè. Sestiere di San Marco

Cinema Teatro San Marco (1908/1940), nel Sestiere di San Marco

Il Cinema Teatro San Marco venne inaugurato il 2 febbraio 1940, lussuoso e modernissimo, segnava una tappa verso la razionale trasformazione dei teatri e cinematografi veneziani, onde renderli più accoglienti, più decorosi e meglio adatti, dal punto di vista tecnico, agli spettacoli che ospitavano.

Sorto ex novo in continuazione dell’antico e storico edificio del Ridotto, sull’area di alcune case che vennero allo scopo demolite, il Cinema Teatro San Marco per l’eleganza e la modernità perfetta della sua attrezzatura si collocava tra i cinematografi di primissimo ordine in Italia.  

Per la costruzione del teatro erano stati affrontati e felicemente risolti vari problemi tecnici e artistici, in relazione soprattutto alla limitazione dello spazio disponibile, per cui, attorno all’area della sala che, con molta ardita e agilissima galleria conteneva oltre millecento comodissime poltroncine, erano stati sistemati i locali d’ingresso e quelli di servizio, tutti di un’ampiezza che attesta la meravigliosa utilizzazione di ogni metro. Un bell’atrio, decorato con mosaici di bellissimo effetto, su cartoni del Cadorin, raffiguranti le maschere veneziane che rendono omaggio a Nettuno, Dio del Mare, immetteva nella sala e nella galleria su per comodo scale.

La sala, con le sue linee semplici e armoniche che ne costituiscono insieme la decorazione, era stata studiata in modo che da ogni suo punto di visibilità dello schermo fosse diretta e completa. Una cura particolare era stata dedicata all’acustica, col rivestimento delle pareti con lana di vetro e con praticarvi milioni di forellini: insomma con l’adozione di tutti gli accorgimenti della tecnica più moderna onde ottenere un’audizione limpidamente perfetta. Uno speciale impianto operava il condizionamento dell’aria, per cui questa, oltre ad essere mantenuta igienicamente pura con la depolverizzazione, consentiva la temperatura costante sia d’inverno che in estate, rispettivamente col riscaldamento e con la refrigerazione. Era permesso fumare, ma l’aria veniva mantenuta ugualmente sempre tersa, poiché il fumo era subito assorbito dagli aspiratori. Anche gli impianti igienici per il pubblico erano stati disposti in ogni parte del cinema, con larghezza ed eleganza.

Il palcoscenico era ampio e bene arredato, con sipario metallico e con spazio sufficiente per ospitare spettacoli di varietà. Fra le prime poltrone e il velario era stata ricavata la fossa per l’orchestra. La luce indiretta consentiva un’illuminazione nel contempo intensa e diffusa, d’effetto gradevolissimo.

All’esterno erano degni di nota due leoni e un bassorilievo scolpiti da Napoleone Martinuzzi. Il bassorilievo recava i simboli del teatro e del cinematografo, attraversati da un volo di undici colombi viaggiatori.

Meritava inoltre particolar menzione la cura con la quale due belli bassorilievi in gesso di Canova, recuperati nella case demolite, erano stati restaurati e sistemati in apposite nicchie protette da vetri, praticate su una parete del corridoio d’uscita dalla galleria, in un luogo quindi di perfetta e continua visibilità. (1)

Dopo un periodo di abbandono, nel 2004, il cinematografo venne ristrutturato a cura del Gruppo Benetton, e trasformato in libreria Spazio Eventi: Attualmente l’area, completamente privata, è utilizzata da un negozio di Luis Vuitton.

(1) LA GAZZETTA DI VENEZIA, 3 febbraio 1940
http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/giornale/CFI0391298/1940/febbraio

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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