Teatro Grimani o di San Samuele (1655), poi Teatro Comploy (1853-1894), in Corte del Duca Sforza, nel Sestiere di San Marco
Edificato da Giovanni Grimani nel 1655 lungo il rio del Duca, tra San Samuele e San Vidal. Le notizie sulla sua attività nel XVII secolo sono piuttosto scarse. Restaurato verso la fine del secolo, iniziò ad ospitare drammi musicali, sebbene la commedia restò il genere più rappresentato.
Distrutto da un incendio il 30 settembre 1747, riaprì, completamente rinnovato, il 22 maggio 1748, imponendosi ben presto come il teatro più importante per l’opera buffa, anche grazie all’apporto di Carlo Goldoni e di Baldassare Galuppi, mirabili artefici dell’opera comica veneziana.
Dal 1766, attraversando il Grimani non poche difficoltà finanziarie, anche il teatro entrò in un periodo di crisi, tanto da essere ceduto. Chiuso nel 1807 fu riaperto solo nel 1819 per un breve periodo. Nel 1830 fu messo in vendita dal Comune, ma ritornò ben presto di proprietà comunale, sino al 1853 quando fu acquistato dal veronese Giuseppe Camploy che provvide subito ad un restauro, introducendovi l’illuminazione a gas.
Dopo fortunate stagioni con la compagnia di Adelaide Ristori (1856 e 1858) e soprattutto con la compagnia di Angelo Moro Lin (1870-71) (che recuperò il teatro dialettale) iniziò un lento ma inesorabile periodo di decadenza.
Con alterne vicende il teatro sopravvisse sino al 1876. Nel 1894 il Comune di Venezia lo fece demolire e sulla stessa area sorse la scuola elementare “A. Scarsellini”. (1)
(1) Michela Dal Borgo. Catalogo della Mostra “Attività teatrale a Venezia tra legislazione e spettacolo (secoli XVI – XIX)”
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