La farmacia all’insegna della Vecchia e del Cedro Imperiale, a San Luca, nel Sestiere di San Marco

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Campo San Luca cerso la Calle del Forno. Sestiere di San Marco
Campo San Luca verso la Calle del Forno. Sestiere di San Marco

La farmacia all’insegna della Vecchia e del Cedro Imperiale, a San Luca, nel Sestiere di San Marco

La spezieria della Vecchia era ubicata in Campo San Luca, all’angolo con la Calle del Forno, ora si trova arretrata con il solo affaccio sulla calle. Nel corso dell’Ottocento la spezieria della Vecchia acquisì anche l’insegna di quella del Cedro Imperiale di San Paterniano, che stava sempre in campo San Luca.

Nel 1763 il proprietario della farmacia, Lorenzo Gorgazini, si appellava alla Sanità perché il gestore della spezieria al Cedro Imperiale vendeva un medicamento che spacciava come polvere ermodattilata. I provveditori rispondevano prontamente con una terminazione favorevole al Gorgazini e che comminava una multa di 100 ducati al trasgressore. La cosa curiosa è che le due spezierie erano di proprietà della stessa famiglia, i Gorgazini, allo speziale Filippo Ongarato, proprietario e gerente del Cedro Imperiale dal 1701 al 1748, era subentrato infatti nella gestione Antonio Tivani, e nella proprietà lo stesso Gorgazini.

Per quanto riguarda il significato della prima insegna, varie sono le interpretazioni. Chi l’attribuisce alla testa di vecchia, in marmo, che si osserva sulla facciata di un edificio in campiello del Teatro, vicino al teatro Goldoni, edificio che secondo il Tassini nel 1387 era di proprietà della famiglia Querini. (cfr. La leggenda della testa di vecchia di Corte del Teatro). Chi la rifarebbe all’abbruciamento della vecchia, spettacolo che si dava a mezza quaresima in molti campi della nostra città e più sontuosamente in quello di San Luca (cfr. Mezza quaresima, “se brusa ła vecia” ).

Per quanto riguarda la seconda insegna, narrano le cronache che il 10 gennaio 1755 occorresse il funerale della Ill.ma Sig. Catterina Thosor, moglie del Sig. Smith, console della Gran Bretagna, incomodata da molti anni, era vestita d’un abito bianco di seta, con un cedro in mano, come geroglifico dell’eternità. La tradizione popolare vuole, che in memoria di questa signora, il farmacista dell’epoca, che secondo i pettegoli era legato da affettuosa amicizia alla defunta, decidesse di modificare l’insegna della sua farmacia, peccato però che la spezieria al Cedro Imperiale fosse già aperta fin dal Seicento.

L’antica e privilegiata spezieria della Vecchia era un delle farmacie triacanti, cioè una delle poche in Venezia autorizzata a produrre e vendere la famosa Teriaca, questa farmacia, sita a due passi dal teatro di San Luca (battezzato nel 1833 Teatro Apollo e nel 1875 Teatro Goldoni), era il ritrovo degli artisti e di quanti praticavano il teatro, tra i quali George Sand, che utilizzava come recapito per la sua corrispondenza a Venezia.

E ancora, Gioacchino Rossini, che non solo frequentava la spezieria, ma ne era diventato l’ospite del titolare Giuseppe Ancillochimico-farmacista assai reputato, ed uomo di spirito, colto ed istruitissimo“, col quale il grande pesarese coltivò grandissima amicizia testimoniata dalle numerose lettere da lui scritte (ora conservate in collezione privata) e da un prezioso dono: il leggio su cui il maestro compose e diresse per la Fenice la prima della Semiramide, conservato nel Museo del Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella di Napoli. (1)

(1) http://web.tiscali.it/imperiale-wolit/ita/teriaca.html e Girolamo Dian. Cenni Storici sulla Farmacia Veneta. Società fra i Compositori Tipografi (Venezia, 1900)

FOTO: Alfonso Bussolin e Venezia e Veneto Collana Schiapparelli. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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