Associazione Settemari, sede in Rio Terà Barba Frutariol, cantiere in Calle del Capitelo a Sant’Alvise, nel Sestiere di Cannaregio

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Sede dell'Associazione Settemari, in Rio Terà Barba Frutariol - Sestiere di Cannaregio

Associazione Settemari, sede in Rio Terà Barba Frutariol, cantiere in Calle del Capitelo a Sant’Alvise, nel Sestiere di Cannaregio

La remiera, al momento della sua costituzione, volle chiamarsi dei Settemari in riferimento al percorso, esistente in epoca classica, che attraverso le Atrianorum paludes quae Septem Maria Appellantur, consentiva la navigazione, al riparo dai pericoli del mare aperto da Ravenna fino ad Altino.

La remiera “occupò” il 1 novembre 1977, la sala centrale fronte laguna, dell’ex macello di San Giobbe, iniziativa questa, ben presto seguita da altre società remiere, che consentì di trasformare, un vasto compendio abbandonato al degrado, in un’area attrezzata per la pratica amatoriale ed agonista. Lo straordinario sforzo volontaristico, basato sui contributi (in lavoro, materiali e denaro) degli affiliati, consentì un graduale continuo aumento del “parco imbarcazioni”, inizialmente su pochi sàndoli e puparìni acquistati e messi a disposizione dal nucleo fondatore dell’associazione; nel 1978 varò la “balotina” di rappresentanza a sei remi, e nel 1981, venne affidata alle esperte mani del maestro d’ascia Giovanni Giuponi, la costruzione dell’imponente “diesòna” in legno massiccio.

La Settemari seppe esercitare, da sempre, un ruolo ed una presenza del tutto peculiari che, accanto alla pratica e alla diffusione dell’attività remiera, la vide attivamente partecipe nei più svariati settori della vita cittadina. Rientrano in questa ottica le pubblicazioni dedicate ad alcuni aspetti della “civiltà dell’acqua”; “Giovanni Giupponi Arte di far gondole” (Stamperia di Venezia Editrice 1985), e “Arte degli squerarioli” (Scuola granda di San Giovanni Evangelista 1985). A partire dal 1978 l’associazione ideò e patrocinò uno speciale riconoscimento annuale, il “Veneziano dell’anno”, che un autonomo comitato promotore, operante in seno all’associazione, assegna a persone fisiche e istituzioni che operano disinteressatamente e con amore al servizio della città di Venezia e del bene comune. (1)

Dal 2001 l’associazione ha il suo cantiere, condiviso con altre remiere, a Sant’Alvise, nell’area dei capannoni ex CIGA. Colore sociale: azzurro.

(1) Giovanni Caniato. Punta San Giobbe. Storia e cronaca di un lembo di Venezia. Associazione Macellai di Venezia. Comitato Remiere Punta San Giobbe. 1997

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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