Rio dei Gozzi, nel Sestiere di Cannaregio

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1857
Rio dei Gozzi, dalla Fondamenta dei Sartori - Cannaregio

Rio dei Gozzi, nel Sestiere di Cannaregio

Il Rio dei Gozzi ai Santi Apostoli, il quale deve il suo nome al prospiciente palazzo Contarini Gozzi Sceriman, è un prolungamento del Rio de Sant’Andrea, che dopo l’incrocio formato con il Rio dell’Acqua Dolce prende questo nome. (1)

La famiglia Gozzi, nobile Bergamasca, vanta fino dal 1445 un Pezolo, figlio di Bonizolo, che a proprie spese conservò sotto il Veneto dominio Alzano dalle armi dei Milanesi. Essa venne a Venezia correndo il secolo XVI, e verso la metà del susseguente secolo XVII era già divisa in quattro colonnelli, domiciliato il primo a Santa Sofia, il secondo a San Cassiano, il terzo a Santa Maria Mater Domini, ed il quarto ai Santi Apostoli.

Quest’ultimo ebbe a capostipite nella nostra città un Gabriele, da cui nacque quell’Alberto, appellato dalla seta perchè teneva un negozio di panni di seta in Calle dei Toscani a Rialto. Egli, con istrumento 31 maggio 1638, in atti di Angelo Schietti, comperò da Contarina Contarini, consorte Piero Priuli q. Michiel, un palazzo posto in parrocchia dei Santi Apostoli, e precisamente ai Gesuiti, sul rivo che perciò si chiama del Gozzi (oggi detto anche dei Sartori).

Questo è il palazzo di cui parla il Sansovino nella sua Venetia allorquando, dopo aver nominato i palazzi Zeno ai Gesuiti, aggiunge che di qua dal ponte si trova quello dei Contarini, già fatto dalla casa Dolce. Esso ha tuttora scolpita sulla muraglia di fianco l’arma dei Contarini. Alberto Gozzi nel 1646 venne ammesso al patriziato. Negli anni 1645-1646 fu uno dei benemeriti sovventori per l’erezione dell’eremo dei Camaldolesi nell’isola di San Clemente, e fabbricò pure un bell’altare in chiesa di San Moisè.

La linea patrizia dei Gozzi andò estinta nel 1698 in un altro Alberto, di lui nipote, il quale, con testamento 26 agosto di quell’anno, in atti Alessandro Bronzini, lasciò tutte le sue facoltà ai quattro ospitali degli Incurabili, Pietà, Mendicanti ed Ospedaletto, nonché al monastero delle Convertite, prescrivendo solo che, vita durante, ne fosse usufruttuaria la moglie Andriana Donà. Essa però, ritiratasi in seguito fra le Cappuccine di Castello, rinunziò all’usufrutto, mediante convenzione 16 settembre 1725, in atti Carlo Gabrielli, ed ecco il palazzo porsi all’incanto, e venir comperato dalla famiglia Sceriman. (2)

Viene attraversato dai seguenti ponti:

Sulle sue rive si affacciano:

  • Fondamenta dei Sartori, con parapetto in  muratura
  • Salizada Sceriman, con riva con gradini perpendicolari al rio protetta da ringhiera in ferro
  • Calle del Remer
  • Calle del Spezier
  • Calle del Padiglion, con riva con gradini paralleli al rio ed anelli d’ormeggio
  • Calle del Squero, con riva con gradini paralleli al rio (1)

(1) ConoscereVenezia

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. Tipografia Grimaldo Venezia 1872

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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