Basilica di San Marco – Navata laterale destra

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François Vervloet- Interno Basilica di San (foto dalla rete)

Basilica di San Marco – Navata laterale destra

Come nella navata di contro, così in questa vi ha una cupoletta di fronte al maggiore altare, nella cui cima è figurato il Salvatore con sotto la Vergine, vari angeli e una matrona coronata, col motto: Regina sutris, tenente fra le mani la leggenda: E coelo venient. Gli archetti, che reggono la menzionata cupoletta, portano ognuno due santi, e sotto il vólto, coi cartoni di Pietro Vecchia, quinci vi è la collocazione sotto il maggior altare del corpo di San Marco, e quindi l’imperatore Costantino e sant’Elena con la Croce. Nel primo mosaico è segnato l’anno 1648. I lavori dei due archi che seguono, si eseguirono coi cartoni del menzionalo Pietro Vecchia. Nell’uno stanno le immagini dei Santi Basilio e Liberale; nell’altro si vedono superiormente, la strage degli Innocenti, Rachele che piange i figliuoli, e due Angeli che ne accolgono le anime, divisi dal mistico Agnello.

Si nota, nel pilone che regge la navata in discorso, una immagine antichissima di Maria scolpita in marmo, e che la tradizione ricorda qui recata da Costantinopoli.

Nella gran faccia della muraglia principale vi sono, nella parte inferiore, in cinque comparti, altrettante figure, esprimenti la Vergine nel mezzo, e nei lati i profeti Davide, Salomone, Isaia ed Ezechiele; e sopra a queste Gesù che óra nell’orto e gli addormentati Discepoli. Poi di fianco alle finestre s’ incontrano le passioni dei Santi Simeone e Giuda, poiché minar fecero i simulacri, l’uno del Sole, l’altro della Luna.

Occupano il gran vòlto le istorie degli apostoli Filippo, Jacopo, Bartolommeo e Matteo. Si vede il primo quando fa cadere il simulacro di Marte, e allorché muore confessando Gesù a Jerapoli. Il secondo appare dall’alto di una torre precipitalo; percosso a morte dai Farisei, e finalmente seppellito in Gerusalemme. Predica il terzo nelle Indie, e viene da quei popoli scorticato. San Matteo, da ultimo, battezza il re d’Egitto con la famiglia, e sacrificando all’altare soffre il martirio.

Sotto a questo vòlto torreggiano due figure, una all’ altra di fronte, esprimenti, quella a sinistra dell’osservatore la Chiesa, e quella a destra la Sinagoga. La prima venne eseguila col disegno di Domenico Tintoretto, l’altra coi cartoni dell’Aliense da Lorenzo Ceccato.

Nell’arco inferiore, che viene appresso, vi sono i santi Ilario e Paolo eremiti, e nel superiore si vede Iddio in trono, coli’ Agnello ai piedi, circondato dai quattro animali coi vecchioni, ed il libro mistico co’ sigilli notato nell’ Apocalisse. Jacopo Passerini, che esegui questo bel musaico, merita onorata menzione fra i primi maestri del tempo nel quale fiorì, che fu circa il 1615.

La cupoletta seguente mostra un Cristo collocato fra mezzo due Cherubini, e nei pennacchi gli Evangelisti. Solto alla medesima, in una mezza luna del muro principale, sono effigiati sette Angeli con trombe, ed uno con incensiere in mano, e significano i castighi preveduti e registrali da San Giovanni al capo VIII dell’Apocalisse. Di solto poi, nella parete medesima, vi è un basso-rilievo in marmo con le figure di Gesù Cristo, di Maria e del Battista, opera dei rozzi secoli, e qui trasportala, narra la fama, da Aquileja.

La vasca dell’acqua lustrale, che sorge poco appressò, è di porfido, del diametro di piedi veneti quattro e mezzo ed alta once nove. Poggia su un piedistallo o, meglio, ara antica di greco lavoro, la qual sembra essere stata consacrata a Nettuno. Le onde scorrono al piede della medesima, e con bella ordinanza vi scherzano delfini framezzali da piccioli tridenti e da eleganti conchiglie. Un basso-rilievo con vari putti, aggiunto per compiere il piedistallo, è lavoro del secolo XV. (1)

(1) ANTONIO QUADRI. Venezia e le sue lagune Vol II. (VENEZIA, 1847 Stabilimento Antonelli).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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