Oratorio dei Crociferi

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Ospedale dei Crociferi - Cannaregio

Oratorio dei Crociferi

Visita dell’oratorio (1815)

Contigua alla Chiesa dei Gesuiti è la chiesa dell’Ospedaletto, dove vengono accolte alcune povere donne, che certo ebbero ottima cura delle pitture, onde l’arricchì il pennello di Jacopo Palma.

Chi entra per la porta interna trova alla sua destra nella parete in faccia all’altare un quadro con il Redentore in aria, e al piano ritratto il doge Renier Zen che istituisce, e dota di beni quest’ospedale e ricovero di pie donne. Alcune vi sono così bene ritratte dal naturale, che le paiono vive.

Nel quadro tra le due finestre è espresso Nostro Signore riposto nel monumento. Nella persona di Joseffo è ritratto Luca Michiele procuratore di San Marco. I due quadri bislunghi tra le finestre e i muri laterali mancano di lume in maniera, che non si può darne alcuna idea. Nel quadro a fianco dell’altare Paolo IV dà un breve a un veneto ambasciatore. Vi sono ritratti dal naturale il p. Benedetto Leoni, generale dei Crociferi, e il p. Contarini, autore del Giardino Storico. Nell’elegante altare scolpito l’anno MDLIV, che vi è notato, si compiange quasi perduta un’antica tavola con la adorazione dei magi. Nel quadro all’altra parete il papa San Cleto presenta un breve ai padri Crociferi, dei quali è stato lo istitutore.

Ma conservatissimi soprattutto gli sono i tre quadri nella parete in faccia alla finestra. Nel primo il senatore Pasquale Cicogna adora il Sacramento, che il p. Priamo Balbi ministra ad alcune donne ritratte al naturale: nel secondo un fanciullo reca allo stesso senatore, mentre ascolta le divine lodi, la notizia, che fu eletto doge: nell’ultimo egli, fatto doge, visita questo luogo. Vi sono qui ritratte alcune donne con il p. Lauro Badoaro, celebre predicatore, nella persona del nunzio apostolico. Sopra la porta, per la quale si entra, si osserva la flagellazione di Nostro Signore.

Il soffitto mostra nel mezzo ben ritratta Nostra Donna assunta al cielo fra otto compartimenti con belle figure di angeli che tengono istrumenti, fra altri fregi. (1)

(1) GIANNANTONIO MOSCHINI. Guida per la città di Venezia all’amico delle belle arti. (Tipografia Alvisopoli. Venezia 1815)

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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