Chiesa di San Barnaba Apostolo

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Chiesa di Santa Barnaba Apostolo - Dorsoduro

Chiesa di San Barnaba Apostolo. Chiesa secolarizzata

Storia della chiesa

Circa quei tempi, nei quali i popoli della Venezia marittima trasportarono da Malamoco la Sede Ducale in Venezia, che fu nell’anno 809, la famiglia Adorni ivi già prima rifuggitasi da Altino, donde, come scrive il Sanuto, traeva la sua origine; edificò ad onore di San Barnaba apostolo una chiesa parrocchiale, la quale poi nel vastissimo incendio accaduto nell’anno 1105 restò consumata dalle fiamme. Rifabbricata con le elemosine dei fedeli fu consacrata poi nell’anno 1350, correndo il giorno sesto di dicembre da due vescovi, da Francesco Mociense dell’Ordine dei Minori, e da Agnellino Sudense dell’Istituto dei Predicatori.

E benché da molti e molti anni desse la chiesa manifesti indizi di sua non lontana rovina, pure non si pensò giammai a rinnovarla che verso la metà del XVIII secolo, concorrendo la pietà dei parrocchiani, e della città tutta a disporne un magnifico tempio.

Simeon Moro poi eletto vescovo di Castello, e Niccolò dal Corso fatto poi primicerio della Ducale Basilica furono piovani di questa chiesa. (1)

Visita della chiesa (1839)

Nel primo altare alla destra si vede l’opera più bella che apparisca in pubblico di Marco Vicentino, ed esprime le Sante Caterina ed Apollonia, nonché i Santi Girolamo e Liberale. Nel secondo è una gran tavola d’ignoto autore coi Santi Bernardino da Siena, Chiara e Margherita da Cortona, trasportata da Udine innanzi alla caduta della Repubblica. Nel terzo altare è di Giuseppe Gobbis il quadro con Sant’Antonio di Padova.

Si dipinsero da Jacopo Palma i due quadri laterali dell’altare maggiore, l’uno con la Cena del Signore, e l’altro Cristo che porta la croce al Calvario. La tavola di quel maggior altare con San Barnaba è opera assai bella di Dario Varottari.

Nel primo altare all’altra parte è delicatissimo lavoro di Paolo Veronese il quadretto con Nostra Donna ed i Santi Giuseppe e Giovanni. L’ignoto che fece la opposta tavola fece ancora questa del secondo altare trasportata pure da Udine. Nell’ultimo altare è opera del denominato Marco Vicentino, la tavola con la nascita di Maria Vergine. Il soffitto a fresco col santo titolare in gloria si dipinse da Costantino Cedini.(2)

Eventi più recenti

Nel 1810, in pieno dominio napoleonico, la parrocchia fu soppressa (il territorio fu annesso alla parrocchia dei Carmini) e la chiesa venne sconsacrata. Diventata vicariale dei Carmini, è stata in seguito riconvertita a spazio espositivo permanente dedicato alle macchine di Leonardo da Vinci. (3)

(1) FLAMINIO CORNER. Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello tratte dalle chiese veneziane e torcellane (Padova, Stamperia del Seminario, 1763).

(2) ERMOLAO PAOLETTI. Il fiore di Venezia ossia i quadri, i monumenti, le vedute ed i costumi. (Tommaso Fontana editore. Venezia 1839).

(3) https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Barnaba_(Venezia)

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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