La Madonna Nicopeia, nella Basilica di San Marco

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Madonna Nicopeia Basilica di San Marco (foto dalla rete)

La Madonna Nicopeia, nella Basilica di San Marco

La Madonna Nicopeia o Apportatrice di vittorie, secolare protettrice di Venezia, splende nel rivestimento d’oro, aureolata di un nimbo a smalti e ornata di una collana di gemme, e rispecchia la tradizione iconografica bizantina della Epakúusa (Esauditrice) dall’aspetto maestoso che sorregge il Bambino sul petto. L’immagine, giunta da Costantinopoli nel 1204 col bottino della IV crociata, è copia di una antichissima tavola costantinopolitana distrutta dai Turchi nel 1453 durante l’occupazione della città.

La Nicopeia rimase custodita nella sacrestia della basilica fino al 1618 quando fu eretto l’altare nel braccio sinistro del transetto, prima dedicato a San Giovanni Evangelista. L’icona veniva esposta sull’altare maggiore solo nelle solennità della Purificazione, Annunciazione, Assunzione e Natività della Vergine, alle quali partecipavano il Doge e la Signoria. Altrettanto avveniva in circostanze straordinarie per scongiurare i gravi pericoli che minacciavano lo Stato e per implorare la pioggia o il sereno. La pubblica esposizione dell’immagine veniva fatta pure ogni sabato e per tutta la mattinata si celebravano all’altare delle sante messe.

Quando si voleva impetrare dalla Vergine grazie particolari l’immagine veniva portata in processione per la Piazza da quattro sacerdoti. Dopo il clero seguivano i nobili a due a due. In alcune circostanze partecipava alla processione il Doge con il Collegio e i magistrati.

Alla caduta della repubblica nel 1797 l’immagine rimase esposta per quindici giorni e il clero e il popolo si accomunarono nella preghiera per impetrare che fossero scongiurati pericoli maggiori. Quando nel 1848 fu proclamata la repubblica di san Marco il popolo si raccolse devotamente intorno alla sua Patrona per implorare protezione nell’imminenza della lotta.

Ancora oggi continua con immutato fervore la devozione alla Nicopeia, e davanti ad essa nelle feste maggiori dell’anno, clero e popolo si raccolgono per il canto delle litanie. Nelle solennità dopo il canto dei vesperi l’effige, trasportata dalla sua cappella all’altare maggiore, viene processionalmente riposta sul suo altare. (1)

(1) Don Silvio Tramontin (a cura di). Il Culto dei Santi a Venezia. Venezia, Studium Cattolico Veneziano, 1965

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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