Tritoni e Centauri marini, bassorilievi sui pili portabandiera di Piazza San Marco

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Centaura marina con fauni. Pili porta pennoni, in Piazza San Marco

Tritoni e Centauri marini, bassorilievi sui pili portabandiera di Piazza San Marco

Tritone era un dio marino, figlio di Poseidone e di Anfitrite, abitava nel profondo del mare, in un palazzo d’oro. Nella leggenda degli Argonauti egli appare come una divinità del lago Tritonite, nella Libia, era inoltre considerato come un demone del mar Mediterraneo.

Si credeva pure che esistessero parecchi Tritoni, e si immaginavano quindi come esseri che servivano le altre divinità marine nei loro giri per le onde, a cavallo e su carri. Venivano rappresentati nella doppia natura, di uomo e di pesce. Pausania li descrive con capelli verdognoli, con il corpo sguamoso, le branchie sotto alle orecchie, il naso da uomo, la bocca ampia e fornita di denti ferini, gli occhi verdastri, le mani, le dita e le unghie ruvide come la superficie dei nicchi e la parte inferiore del corpo terminante a coda di delfino. Essi portavano un corno con il quale, allorchè Poseidone ne dava il comando, acquietavano le onde del mare.

Se oltre alla parte superiore del corpo a forma d’uomo e alla coda di pesce si
aggiungevano ancora le due gambe anteriori di cavallo, si chiamavano Centauri marini. (1) 

Nei tre pili portabandiera di Piazza San Marco, opera dello scultore Alessandro Leopardi, si possono vedere alcune di queste figure mitologiche marine. Nel pilone verso la Torre dell’Orologio si vedono Centauri marini con la buccina, con cornucopie piene di fiori, con sulla schiena delle Nereidi, e un Satiro con in mano un granchio. Nel pilone di centro si vedono tre barche: una con sopra la  Giustizia che tiene la testa di un uomo per i capelli,  affiancato alla barca un elefante, simbolo della Forza; un’altra barca con sopra l’Abbondanza con la cornucopia piena di doni, con spighe di grano e una piccola scimmia, affiancato alla barca un delfino, simbolo della Saggezza; una terza barca con sopra la dea Atena con l’ulivo, la corazza e l’elmo, affiancato alla barca un cavallo simbolo della Libertà. Nel pilone verso il campanile si vedono Centaure e Centauri marini recanti frutta, cornucopie e con sulla schiena putti e fauni.

(1) Francesco Sabatini. La Mitologia popolare illustrata. Tipografia Edoardo Perino. Roma 1896 

 

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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