Le iscrizione massoniche cifrate nel Sotoportego de la Madona a Sant’Aponal

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Scritta in alfabeto massonico cifrato. Sotoportego de la Madona. Sestiere di San Polo

Le iscrizione massoniche cifrate nel Sotoportego de la Madona a Sant’Aponal

A Sant’Aponal, una delle due calli parallele che conducono verso il Campiello dei Meloni, quella a destra, si chiama del Perdon, e nella calle c’è il sottoportico detto della Madonna per un altarino sacro alla Vergine. Narra una vecchia tradizione che papa Alessandro III, fuggendo nel 1177 alle persecuzioni dell’imperatore Barbarossa e ricoveratosi di nascosto a Venezia, la prima notte del suo segreto arrivo, dormisse sulla nuda terra proprio nel Sotoportego de la Madona. (1)

Intagliate su pezzetti di legno, fissati sulle travi del soffitto di questo sottoportico, si trovano diverse scritte latine (cfr.   https://www.conoscerevenezia.it/?p=50272), incise con lettere a grandezza diversa e su legni di dimensioni diverse, ma fatte a quanto sembra da un unico autore, dove predomina il motto: “NON NOBIS DOMINE NON NOBIS”, il motto latino dei cavalieri templari “Non a noi Signore, non a noi, dà la gloria, ma al nome tuo” (salmo 113b della Bibbia), e tra queste scritte ve ne sono anche alcune cifrate e di non immediata lettura.

Si tratta di scritte che utilizzano l’alfabeto massonico cifrato, che è una derivazione dagli alfabeti in cifra di Giovanni Battista Della Porta raccolti nella sua opera De furtivis literarum notis vulgo de ziferis, e dal cabalista Blaise de Vigenère nel suo Traité de chiffres ou secrète manière d’escrire. Questi scrittori avevano adattato alle lingue moderne una antica scrittura cabalistica in cifre, riportata da Cornelio Agrippa di Nettesheim nella sua De Occulta Philosophia.

Questa scrittura cabalistica si basa su una tabella tripartita in tre colonne e tre righe, ogni casella della tabella è occupata da due lettere. La prima casella in alto a sinistra è occupata dalle lettere A e B, la A viene rappresentata dai lati della casella, la lettera B dai lati della casella più un punto, e così via, le lettere J e K non vengono rappresentate. I massoni, che introducendo l’alfabeto cifrato per le loro comunicazioni, trovarono bello e pronto il casellario nella tabella tripartita, ma, a causa del numero delle lettere degli alfabeti moderni europei che è superiore a diciotto, non poterono limitarsi alla sola tabella ma, dovettero ricorrere ad una tabella supplementare composta da due rette incrociate a X, che formano quattro caselle. In questa seconda tabella la prima lettera è la U.

Ritornando alle scritte cifrate del Sotoportego de la Madona, tutte fanno riferimento ad un certo Carlo Zandinella, in particolare decifrando la scritta dell’immagine in evidenza si legge: “DIO E’ ETERNO / CARLO ZANDINELLA / E’ MORTO / DIO SIA / CON LUI”. 

(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 7 ottobre 1927.

(2) Arturo Reghini. Considerazioni sul rituale del libero Muratore.

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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