I simboli della Massoneria, in Rio Terà dei Biri o del Parsemolo

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Simboli massonici in Rio Terà dei Biri o del Parsemolo. Sestiere di Cannaregio

I simboli della Massoneria, in Rio Terà dei Biri o del Parsemolo

La Massoneria è un’associazione di persone che si obbligano con giuramento a tenere segreto inviolabile quanto è proprio del loro ordine, e che per mezzo di segni segreti, di alcune parole simboliche, possono riconoscersi fra gli estranei, da essi chiamati profani. Secondo la leggenda, l’origine dei massoni, o liberi muratori rimonta al 1006 avanti Cristo, anno in cui Salomone cominciò la costruzione dei famoso tempio di Gerusalemme.

Tra gli architetti spediti dal re di Tiro all’amico ed alleato re degli ebrei primeggiava Iram il quale, incaricato da Salomone di dirigere i lavori del tempio, aveva un così gran numero di operai da pagare, che non poteva riconoscerli tutti, e per sapersi regolare nella paga distribuiva gli operai in tre classi, novizi, compagni e maestri, dando a ciascuno una parola e un segno particolare per riconoscerli.

Tre compagni, poco soddisfatti del loro salario, decisero di domandare a Iram la parola dei maestri, appena fosse dato loro d’incontrarlo o di assassinarlo se avesse rifiutato di palesarla. Lo aspettarono dunque una sera nel tempio, e si appostarono, uno a tramontana, l’altro a mezzogiorno, il terzo all’oriente. Iram,  entrato dalla porta dell’occidente e volendo uscire da quella di mezzogiorno, incontrò uno dei tre compagni che gli domandò la parola dei maestri, levando su di lui il martello che teneva in mano, al suo rifiuto gli diede tosto una martellata sulla testa. Il colpo non fu abbastanza forte per gettario a terra, e quindi Iram fuggì verso la porta di tramontana, dove trovò il secondo compagno che gli fece altrettanto. Tuttavia anche questo secondo colpo non lo atterrò, e tentò di uscire dalla porta di oriente, dove il terzo compagno, dopo avergli fatto la medesima domanda dei due primi finì di ucciderlo. Commesso il delitto, ne nascosero il cadavere sotto un ammasso di pietre, e venuta la notte, lo trasportarono sopra una montagna dove lo seppellirono, e per riconoscere il sito, piantarono un ramo di acacia sulla fossa.

Salomone, essendo stato sette giorni senza vedere Iram, mandò nove sperimentati maestri a cercario, tre dall’occidentale, tre dall’orientale e tre dalla settentrionale porta,  dopo lunghe e vane ricerche, tre di loro che si trovavano un poco stanchi, essendosi seduti presso il sito in cui Iram era seppellito, uno dei tre staccò il ramo d’acacia, e con quello si accorse che la terra era stata smossa in quel luogo da poco tempo. I tre maestri, curiosi di saperne la causa, si misero a scavare e trovarono il corpo di Iram. Allora chiamarono gli altri, e avendo riconosciuto il loro maestro, supponendo che alcuni compagni potessero essere colpevoli di quel delitto, e che forse avessero avuto da Iram la parola dei maestri, la cambiarono subito, e  andarono a render conto a Salomone del triste caso. Questo principe ne fu commosso, e ordinò a tutti i maestri di trasportare il corpo di Iram nel tempio, ove fu sepolto con gran pompa.

Durante la cerimonia tutti i maestri portavamo grembiali e guanti di pelle bianca, per mostrare che nessuno di loro aveva lordate le mami nel sangue del loro capo. In memoria di questo preteso avvenimento i massoni conservano i tre medesimi gradi: hanno per simbolo arnesi da muratore, e nelle loro iniziazione celebrano i funerali del trucidato Iram e percuotono tre volte il candidato. (1)

Tra i simboli della Massoneria vi sono quindi gli attrezzi del muratore, come si possono vedere raffigurati, sopra la porta d’ingresso di una casa, in Rio Terà dei Biri o del Parsemoloil martello o maglietto e lo scalpello che servono a sbozzare la pietra grezza; la leva, il regolo o la riga; il filo a piombo o perpendicolare e la livella od archipenzolo che servono a tracciare le verticali e le orizzontali; la mazzuola e la cazzuola; la squadra ed il compasso; il grembiale  ed in fine la lavagna o tavola da tracciare o da disegnare.

(1) Giuseppe Ronchetti. Il Dizionario Illustrato dei Simboli. Ulrico Hoepli Editore Milano 1922

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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