L’arcangelo Michele e l’arcangelo Gabriele, bassorilievi sulla facciata verso San Basso, della Basilica di San Marco

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L'arcangelo Michele e l'arcangelo Gabriele, bassorilievi sulla facciata verso San Basso, della Basilica di San Marco

L’arcangelo Michele e l’arcangelo Gabriele, bassorilievi sulla facciata verso San Basso, della Basilica di San Marco

All’estremo lato sinistro, a fianco dell’arcone sotto il quale si trova la tomba di Daniele Manin, domina una grande figura di angelo, il quale con una mano impugna la spada e ne tiene con l’altra la custodia. Di norma è letto con l’arcangelo San Michele, il difensore della Chiesa, il protettore dei defunti nel giorno del giudizio divino, colui che conduce le anime in cielo e che, secondo certe credenze madievali, poteva anche far uscire dell’inferno le anime dei dannati, ma pure il guaritore delle malattie che affligevano l’esistenza terrena, e per questo motivo, in Grecia ed Asia Minore quasi tutte le sorgenti delle acque termali gli erano sacre. L’immagine di Michele venne forse collocata in quest’angolo della basilica per adempiere ad alcune di tali funzioni, riconducibili a categorie della pietà popolare medievale.

In parallelo rispetto ad essa, a destra dell’arcone, si staglia l’arcangelo Gabriele con lo crisòn e lo scettro di celeste messaggero a motivo dell’annuncio dell’Incarnazione del Figlio di Dio recato alla Vergine. (1)

(1) Antonio Niero. Simbologia dotta e popolare nella sculture esterne in La Basilica di San Marco arte e simbologia. Edizioni Studium Cattolico Veneziano

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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