Il censimento della popolazione di Venezia nel 1509, e suoi 300mila abitanti

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Pamoramica del Molo di San Marco, dal Campanile di San Giorgio

Il censimento della popolazione di Venezia nel 1509, e suoi 300mila abitanti

Alla fine di maggio del 1509, dopo la sconfitta dei veneziani ad Agnadello (o Ghiaradadda), tutti i Domini di Terra della Serenissima erano sconvonti dalla presenza degli eserciti dei collegati di Cambrai. Moltissimi erano i cittadini in fuga verso la Dominante, si pensava allora che i francesi sarebbero arrivati alle “ripe salse” (ai bordi della laguna), per cui anche la popolazione di Mestre era in fuga.

Il giorno 3 giugno del 1509, di domenica, dodici deputati ai sestieri si riunirono in palazzo Ducale ed elessero, “trati di libri di le discrition di le contrate, fate per li X savij a tansar“, due gentiluomini e due cittadini per contrada, i quali dovevano andare casa per casa, e vedere coloro che vi abitavano, che lavoro facevano, di quale nazione erano, e se fossero stati milanesi, bergamaschi o bresciani dovevano, a dextro modo, ordinare loro di andarsene dalla città. 

Il giorno successivo i duecentosettantadue incaricati, erano allora sessantotto le contrade (o parrocchie), iniziarono la loro “descrizione delle anime” della città, e il giorno 15 di giugno presentarono ai capi del Collegio il risultato della rilevazione. Il censimento riportava un dato eccezionale per quel tempo (e a maggior ragione per oggi), il totale degli uomini, donne, vecchi, puti e pute era di 300 mila anime, senza contare i frati e le monache.  (1)

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(1) Marin Sanudo I Diari. Vol XVIII

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