Le chiavi di volta di Ca’ Rezzonico a San Barnaba, nel Sestiere di Dorsoduro

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Ca' Rezzonico. Sestiere di Dorsoduro

Le chiavi di volta di Ca’ Rezzonico a San Barnaba, nel Sestiere di Dorsoduro

Questo palazzo è opera di Baldassare Longhena, imponente per le grandiose sue proporzioni, se non felice nei suoi particolari. Il prospetto è in tre ordini: dorico, ionico e corintio. L’ultimo piano, cui mettono interne scale,  fu aggiunto da Giorgio Massari.

Per la stessa grandiosità della fabbrica, tutta di pietra istriana, non poterono usare di questa dimora i Rezzonico se non nel 1746, sicchè il pontefice di questo nome, Clemente XIII, non ebbe già in queste soglie i natali, nato il 7 marzo 1693.

Ad onta della irregolarità dell’area dal lato di terra, l’ingresso conserva qualche maestà; e nel piccolo vestibolo scorgesi in marmo l’antico blasone della famiglia ordinatrice. Un atrio ricchissimo si apre a man destra, e con colonne si prolunga fino alla magnifica riva sul canal grande. Le scale marmoree sono veramente reali; conservano tuttora qualche statua sui balaustri, due specialmente, lavoro di gentile scalpello.

Si trovano nella grande sala pitture di Luca Giordano e del Ribera, dello lo Spagnoletto, e Bonifazio dipinse i soffitti del piano nobile. Ai lati della porta, due statue, che sostengono i due globi celeste e terrestre, e sopra le altre cinque porte minori altrettanti busti. Molte feste, e anche a pubbliche spese, si tennero in questo palazzo in solenni occasioni della repubblica.(1)

Sulle facciate di Ca’ Rezzonico, prospicienti il Canal Grande e il Rio de San Barnaba e l’ingresso di terra, sono infisse complessivamente sessantasette chiavi di volta. Sulla facciata verso il Canal Grande sono infisse oltre alla chiave di volta sull’arco del portale d’acqua con una testa di uomo con turbante, quattro chiavi di volta con teste di uomini barbuti sopra le finestre del piano terra, sette chiavi di volta sugli archi delle finestre del primo piano nobile con teste di guerrieri e sette chiavi di volta sugli archi delle finestre del secondo piano nobile con teste di giovani donne. Sulla facciata, verso il  Rio de San Barnaba, sono presenti, oltre alla chiave di volta sull’arco del portale d’acqua, diciassette chiavi di volta sugli archi delle finestre, un mascherone e ventuno gocciolatoi. Sulla facciata, verso l’ingresso di terra, sono infisse una chiave di volta sull’arco del portale d’ingresso e due chiavi di volta sugli archi delle finestre, nei cortili interni del palazzo sono presenti inoltre ventiquattro chiavi di volta sugli archi delle finestre, e due chiavi di volta sugli archi dei portali delle scale.

(1) Venezia e le sue lagune. Volume II. Stabilimento Antonelli 1847

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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