Palafrenieri di Bacco

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Al Sig.r Girolamo Lucia della Contrada di S. Maria Formosa, il quale sebbene non sa leggere né scrivere sostenne decorosamente il vicariato della Scuola Maggiore della sua parrocchia, indi la gastaldia della propria Arte.

Palafrenieri di Bacco

Confluisce altamente a pubblici dazi il consumo di vino, ne manca in Venezia, chi abbondantemente ne abusa come l’esperienza di vari effetti ben dimostra. Ai tempi di Noè parimenti vi furono quelli, che usarono male il liquore, ma finalmente non era tanta la copia, ne per dinaro si contrattava.

Qui altre la quantità di benestanti, quasi tutti li altri non nutriscono rispetti di economia, o astinenza; e sino li ospitali, e chiostri sono provveduti dell’occorrente. Al numero de venti, si contano l’osterie, e cinquantuno li bastioni, che per la gente più minuta giorno, e notte a porte aperte somministrano senza riserva il bisogno.

Vi è una scuola, che si chiama dei Travasadori e Portadori per asportarlo da luogo, a luogo col mezzo di certe tine, et orne ben corredate, sotto regole, et ordini approvati dalla sovrana autorità; tengono essi un altare addobbato nella parrocchiale, e collegiata chiesa dell’Apostolo, e martire San Bortolomeo, dove si osserva da occhio studioso un pala dedicata a tutti i Santi del paradiso, dipinta in altre età da pregiato pennello. (1)

(1) Giovanni Grevembroch. Gli abiti de Veneziani di quasi ogni età con diligenza raccolti e dipinti nel secolo XVIII. Filippi Editore Venezia.

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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