La leggenda dell’architetto della facciata della Basilica di San Marco

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Basilica di San Marco

La leggenda dell’architetto della facciata della Basilica di San Marco

La fascia interna del terzo archivolto della porta maggiore di San Marco è detta “dei mestieri” perché vi sono scolpiti gli emblemi delle Corporazioni d’arti che fiorivano a Venezia nel secolo XIV, epoca cui l’archivolto fu decorato. Questi emblemi sono collegati fra loro da teste leonine di forma speciale, i cosiddetti “mascheroni“.

Però la prima figura che si incontra nell’arco presso l’imposta sinistra e precede i simboli accennati è quella di un vecchio seduto, con le grucce, nell’atto di mordersi un dito e si vuole che rappresenti l’architetto della facciata.

Si narra infatti che avendo l’architetto promesso di erigerla come nessun’altra si era prima veduta al mondo, ne avesse chiesto in compenso al Senato l’onore della statua. Ma sopravvenuti e da esso palesati alcuni ostacoli che toglievano al suo lavoro non poco della magnificenza pensata, in luogo della statua il Senato volle che la sua effige fosse scolpita sul grande arco, nell’atto di porsi un dito fra i denti ad eterno rammarico di aver troppo presunto e a dileggio.

Questa storia, se può sembrare non del tutto inverosimile, manca però di ogni appoggio storico perché i cronisti contemporanei o di poco posteriori si astengono dal riferirla. Il più antico che ne parli è il Magno nel sec. XVI, il quale racconta che il doge Domenico Selvoper memoria fece sculpir il maistro su l’arco de la porta grande et lo si vede anchora“. Certo è che di un architetto non si può parlare; giacché la Basilica non fu opera di un solo cervello, né compiuta in pochi decenni, ma di moltissimi artefici è condotta a fine in più secoli.

Chi poi volesse sapere quali sono le Arti rappresentate nell’arco, possiamo darne l’elenco in ordine da sinistra a destra: “Squeraroli“, vinai, fornai, macellai, lattai e formaggiai, muratori, calzolai, barbieri, bottai, falegnami, segatori, fabbri ferrai e pescatori. La chiave dell’arco al centro rappresenta l’Agnello mistico. Tutte figurazioni ornamentali assai espressive e anche curiose e di molto pregio artistico. (1)

(1) p.b. IL GAZZETTINO, 15 gennaio 1924

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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