La Madonna della Navicella, nella Cattedrale di San Giacomo, a Chioggia
L’apparizione. I documenti storici della città di Chioggia ricordano a tinte molto fosche quel pomeriggio del 24 giugno 1508: cielo coperto da dense e basse nubi, tuoni fragorosi, lampi accecanti, pioggia a diluvio, ruggito pauroso del mare in tempesta. Il panico si era diffuso ovunque. Si pregava nelle case, si lanciavano grida disperate da parte dei pescatori sorpresi in mare dal fortunale. Solo verso sera l’uragano si placava e un vecchio guardiano di viti, certo Baldissera Zalon, uscì dal suo capanno e stava osservando, tutto mortificato, lo scempio prodotto dal tremendo temporale, quando si sentì chiamare da una voce arcana proveniente dal lido. Si voltò e vide una Signora maestosa. Era vestita di un manto nero, sedeva sopra il tronco (zocco) di un albero sospinto sulla spiaggia dalle onde. Quella misteriosa Signora si rivelò ben presto per la Madre di Dio. Era profondamente amareggiata per la vita sregolata condotta dal popolo di Chioggia, in particolare “Per le profanazioni del giorno festivo, per il vizio della bestemmia e le pratiche di una sfacciata immralità“. L’uragano con le sue rovine non era che un preavviso di un cataclisma peggiore se la città non si fosse convertita e avesse fatto penitenza. Ecco l’ultima parte del messaggio rivolto a Baldissera: «che informasse il Vescovo dell’apparizione e gli ingiungesse, a nome Suo, di indire una crociata di preghiere, di penitenze e di esortazioni per scongiurare i mali gravissimi, che opprimevano la vita cristiana». Prima di scomparire sopra una Navicella, si mostrò al buon vecchio con il Figlio piegato sulle ginocchia, dicendogli: «Così l’hanno ridotto i peccati dei tuoi concittadini». La barchetta dolcemente si scostò dalla riva e la visione scomparve. Il Vescovo di Chioggia, Mons. Bernardino Venier, avvertito, usò tutta la prudenza in un primo tempo e poi tutta la sua pietà per attuare i desideri della Vergine santa.
Lo Zocco. Lo “zocco” è l’unico oggetto che sia stato, per così dire, a contatto con la figura della Vergine. E’ perciò comprensibile la venerazione di cui fu fatto oggetto da parte dei devoti, i quali ne prendevano frammenti per conservarli con religioso rispetto. Ma per impedirne la totale dispersione e conservarlo come preziosa reliquia, il clero provvide a raccoglierlo e custodirlo nella cappella. Un secolo dopo l’apparizione lo “zocco” fu racchiuso in una teca metallica incassata nel mezzo di un prezioso altare marmoreo. Ora è gelosamente conservato nella Basilica di San Giacomo a Chioggia sotto l’immagine della Beata Vegine della Navicella.
L’immagine della Madonna. A pochi giorni dall’apparizione, tra gli oggetti di indole votiva che si reperivano nel vano della primitiva cappella, fu notato un quadro che riproduceva con singolare fedeltà la figura della Vergine addolorata. Il quadro doveva aver riscosso l’approvazione incondizionata del veggente Baldissera, perché da quel momento diveniva l’emblema della Madonna della Navicella, riprodotto in tutte le dimensioni per essere collocato nelle case, lungo le calli e nei campielli di Chioggia. Prima che il Santuario fosse trasformato in fortilizio (1799) e poi distrutto (1814) si riuscì a salvare il quadro e trasportarlo di notte, nella Chiesa di San Francesco fuori le mura; così pure lo “zocco“. Queste preziose reliquie passavano poi nella vicina chiesetta dei PP. Cappuccini il 2 febbraio 1801 per essere quindi collocate definitivamente in quella di San Giacomo il 15 novembre 1806. Il 25 settembre 1859 il Vescovo di Chioggia Mons. Jacopo Foretti procedeva, dopo un solenne triduo di preparazione, all’incoronazione della venerata immagine.
Nell’attuale Santuario della Beata Maria Vergine della Navicella il 23 marzo 1988 è stata collocata alla venerazione dei fedeli una nuova immagine della Madonna, scolpita in legno a Ortisei, da Runggaldier Hermann Josep. E’ posta in una bella nicchia in mosaico ed è una fedelissima riproduzione del quadro originale che si venera a San Giacomo di Chioggia.
(1) http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/santuario%20bvm%20della%20navicella.htm
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