Rio Terà dei Catecumini, sul Rio dei Catecumini

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Rio Terà dei Catecumeni, sul Rio dei Catecumini. Dorsoduro

Rio Terà dei Catecumini, sul Rio dei Catecumini

Il Rio Terà dei Catecumeni venne realizzato nel 1818 mediante l’interramento del rio omonimo. Il Rio dei Catecumini partiva dal Rio de la Salute e con un percorso rettilineo, da est ed ovest, arrivava ad incrociare il Rio dei Saloni e proseguiva poi con il nome di Rio de la Lanza fino al Rio de la Fornace. Aveva due fondamente che correvano parallele per quasi tutta la sua lunghezza, e che terminavano ad ovest, con il Ponte dei Catecumini che le collegava. (1)

Un buon numero d’infedeli si contò sempre in Venezia. Vi primeggiavano gli Ottomani qui concorsi per ragione di traffico, oppure fatti schiavi dai nostri quando nel 1099 presero parte alla prima crociata, o quando nel 1122 ritornarono in Asia per dar aiuto a Baldovino II, nonché in altre occasioni di guerra con la Porta. Da principio però mancava un locale ove si avessero potuto accogliere coloro, che, essendo fuori della chiesa di Cristo, bramavano di entrarvi, e frattanto la pietà delle private persone sopperiva al difetto, alloggiandoli or qua or là nelle proprie abitazioni.

Solo nel 1557 si pensò di aprire, come dicono le cronache, nella parrocchia dei Santi Ermagora e Fortunato un ospizio a tale scopo, sulle traccio di quello che alquanto prima aveva aperto in Roma Sant’Ignazio Lojola. Convien dire però che il novello istituto poco dopo si trasportasse ai Santi Apostoli, o che almeno anche in quel circondario si ospitassero catecumeni, poiché un Giacomo Malipiero così si espresse nella Condizione dei propri beni, presentata nel 1566 al Collegio dei X Savi: “Mi attrovo nella contrà di S. Apostolo qui in Venetia una casa da statio pro indiviso con M. Marchiò Mocenigo fo de M. Zuane, nella qual habitano li Catecumeni, e pagano di fitto all’anno duc. 52; tocca in mia parte due. 26″. E qualche tempo prima, cioè il 24 febbraio 1559 M. V., morì in parrocchia dei Santi Apostoliel R.do m.r pre P.ro prior di la casa cathacumena da popietico”. Questa casa doveva sorgere senza dubbio dietro la chiesa dei Santi Apostoli, in quella corte la quale, con un prossimo sottoportico, ed un prossimo ramo, tuttora si chiama dei Catecumeni.

Avvenuta frattanto nel 1571 la celebre battaglia delle Curzolari, ed aumentatosi più che mai il numero degli schiavi, si ridussero i neofiti in uno stabile più ampio, situato a San Gregorio, accanto le vie prese per tema del presente articolo, e si fabbricò una contigua chiesetta sacra al Precursore. Ambedue questi edifici si restaurarono nel 1727 sopra disegno del Massari. La chiesa ebbe un altro restauro ai nostri giorni, cioè nel 1855. Ad essa, nel 1857, per cura del sacerdote Avogadro, si aggiunse un oratorio sacro a Maria, sotto il titolo della Salette, a similitudine del tempio fondato sul monte della Salette in Francia, ove, come si racconta, sarebbe apparsa nel 1846 la Beata Vergine a due pastorelli, minacciando il mondo dell’ira celeste, ed invitandolo a penitenza. L’oratorio della Salette fu ampliato nel 1860, e fu aperta in vicinanza una casa per le zitelle periclitanti. (2)

(1) ConoscereVenezia Cfr. La Pianta di Venezia di p. Vincenzo Maria Coronelli (1697) e la Pianta della città di Venezia di Ludovico Ughi (1729)

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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