Ponte San Canzian, sul Rio dei Santi Apostoli

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Ponte San Canzian, sul Rio dei Santi Apostoli - Cannaregio

Ponte San Canzian, sul Rio dei Santi Apostoli. Calle de la Malvasia – Campo San Canzian

Ponte in pietra; struttura in mattoni e pietre, balaustre in ferro a meandri, sostenute da colonnine in pietra d’Istria. Su un fianco del ponte, al centro dell’arco, é incisa la data 1868.

SAN CANCIANO (Parrocchia, Campo, Ponte, Pio, Rio Terrà). Sembra che alcuni profughi Aquilejesi fondassero la chiesa sacra a San Canciano e compagni, celebri per il martirio sofferto in Aquileja. Non si sa tuttavia precisamente in quale epoca ciò avvenisse. Questa chiesa fu consacrata nel 1351 da Marco, vescovo di lesolo, con l’assistenza di altri due vescovi. Nel secolo XVI minacciava rovina, per cui fu d’uopo rifabbricarla. Nel secolo XVIII venne ridotta alla forma presente. Essa in antico dipendeva dal patriarca di Grado, e certamente fino da tempi remoti si costituì parrocchiale. Nel 1810 perdette alcune contrade
che s’aggiunsero alla parrocchia dei Santi Apostoli, ma ne ebbe in cambio qualche altra della medesima parrocchia. Guadagnò poi tutto l’antico circondario di San Giovanni Crisostomo, e parte di quello di Santa Maria Nuova, e Santa Marina.

In parrocchia di San Canciano abitava ser Zuane Bon tajapiera (Mariegola 1377-1546 della Scuola di S. Cristoforo all’Orto). Egli probabilmente è quel Zuane Bon padre dell’architetto Bartolammeo Buono II.

Vi abitavano pure nel secolo XVI gli Strozzi, nobili e ricchi fuorusciti Fiorentini. Leone Strozzi, priore di Capua, figliuolo di Filippo, dirigendo una lettera al cav. Covone, ministro della ragione Strozzi in Venezia, vi faceva la soprascritta: Sul campo di S. Cantian in ca’ Strozzi. Agostino Sagredo dice nell’ Archivio Italiano di aver fondamento per credere che la casa abitata dagli Strozzi sia quella ove più tardi abitò il celebre Amedeo Svajer, e quindi la famiglia Weber. Questa casa è situata al Ponte di San Canciano, al cosi detto Traghetto di Murano, e tuttora sulle muraglie esterno presenta alcuni frammenti di greche sculture fatti colà innestare da Davide Weber, per i quali vedi Meschini: Itineraire de la Ville de Venite ecc. Venise, Alvisopoli, MDCCCX1X.

Nella medesima parrocchia mori il 20 ottobre 1549 Trifon Gabrielli, denominato il Socrate Veneziano, di cui parleremo altrove.

Vi morirono i celebri pittori Tiziano Vecellio, Francesco da Ponte, detto il Bassano, e Leonardo Corona. Vedi Tiziano. Il Bassano, negli ultimi anni, oltreché malaticcio, era divenuto pazzo, e temeva sempre di essere cacciato in prigione, per cui sentendo un giorno picchiar forte all’uscio, e credendo che fossero i birri, si gettò giù dalla finestra, e riportò varie ferite. Abbiamo di lui nei Necrologi Sanitari: A di 3 luio 1592 M. Francesco Bassano pittor, d anni 42, da eticho già lungo tempo, ultimata: da esserti buttato giù da un balcon per frenesia già otto mesi S. Cantian.

Vi abitava nel 1566, e vi morì il 14 luglio 1599, in età di anni 94, quel Benedetto Bramier q. Zuane, guerriero e mercadante Genovese, che fu sepolto ai Gesuati in un avello, sul coperchio del quale, ora trasportato nel chiostro del Seminario della Salute, si scorge la di lui immagine intera.

Egli aveva testato il 1 luglio 1597, in atti Luca Gabrielli, eleggendo a commissari! la moglie Caterina, Bianchin Bianchini suo genero, e Bortolo di Biasi incaricato di tener il conto del di lui negozio. Lasciava la casa che possedeva in parrocchia di San Lio alla moglie, beneficava l’ospedale di Genova, disponeva di mille ducati a beneficio della propria cappella nella chiesa di San Martino di Portofino sulla riviera di Genova, voleva essere sepolto nella sua arca ai Gesuati con l’accompagnamento di mille poveri, a cui fosse data l’elemosina di soldi otto per ciascheduno, e finalmente instituiva erede residuaria di tutte le sue facoltà la nipote Giulia, alla quale, morta senza prole, sostituiva l’ospedale dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia.

Nella parrocchia di San Canciano abitarono pure il cavalier Tiberio Tinelli, pittore di grido, ed il senatore Flaminio Corner, a cui tanto deve la storia ecclesiastica Veneziana. Ambedue finirono i loro giorni nella medesima parrocchia, il primo nel 1638, ed il secondo nel 1778, ottenendo dopo morte in chiesa di San Canciano un’iscrizione monumentale. Per il luogo preciso ove abitava il Corner. (1)

(1) GIUSEPPE TASSINI. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. (VENEZIA, Tipografia Grimaldo. 1872).

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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