Parrocchia di San Felice

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Chiesa di San Felice

Parrocchia di San Felice

Chiesa

Fondazione. Eretta nel 960 a spese della famiglia Gallina, e dedicata al Beato Felice confessore e alla Beata Maria sempre Vergine. Consacrata 11 luglio 1267 dai vescovi Leonardo di Jesolo e fra Marino di Caorle. Al principio del secolo XVI versando in pericolo di cadere, venne rifabbricata da J. Sansovino, sullo stile della scuola dei Lombardi allora dominante: indi fu consacrata di nuovo nel 4 ottobre 1624 da Giovanni Tiepolo Patriarca di Venezia.

Parrocchia

Mancano sicure traccie sull’epoca della istituzione di questa parrocchia, però la volgar tradizione concorre a stabilirla con temporanea all’innalzamento della prima chiesa. Per la riforma dei circondari parrocchiali verificata nel 1810, si aggregò a questa parrocchia la massima parte di quella di Santa Sofia, a quel momento soppressa; e le furon sottratte alcune contrade che si congiunsero a quella dei Santi Apostoli.

Chiese nel circondario di questa parrocchia attualmente ufficiate.

Santa Sofia. Oratorio Sacramentale. Questa chiesa fu eretta nel 1020 dalla famiglia Gussoni in unione a Giorgio Tribuno, ed istituita parrocchiale per gli abitanti del vicinato. Nel 1698 minacciando rovina, si rifabbricò a cura del pievano Tommaso Carini. Nel 1810, soppressa la parrocchia, si chiuse anche la chiesa; questa però da pochi anni restaurata e riaperta al culto divino, divenne oratorio sacramentale dipendente dalla parrocchia di San Felice.

Natività di Maria Vergine e San Rocco. Oratorio. Martino Gatti abitante in quella contrada, fece innalzare nel 1806, questo piccolo sacro edificio nella calle del Forno poco lungi da Santa Sofia, ed è tuttora ufficiato.

Località meritevoli di particolare menzione

Palazzo Sagredo. Vasto edificio di stile gotico. Magnifica è la sua scala, modernamente costrutta da Andrea Tirali che fioriva sul principio dello scorso secolo. Pietro Longhi la decorò nel 1734 di buone pitture rappresentanti la Caduta dei Giganti.

Cà Doro. Edificio ornatissimo, d’arabo stile misto col gotico, innalzato verso il secolo XIV, o in quel torno. La facciata presenta un grazioso tessuto di preziosi marmi lavorati finissimamente. È uno dei piti antichi palazzi di Venezia che si trova conservato nella primitiva sua forma; anzi, come era cadente per vetustà, il proprietario attuale ebbe il merito di restaurarlo in maniera che nulla tolga all’antico originario prospetto. Rimane solo a desiderarsi, che a compimento di questo insigne palazzo, venga costrutta anche la sua ala destra di cui è tuttora mancante. Supposero alcuni traesse il nome da qualche ornamento dorato che lo decora, ma poi si conobbe con sicurezza, che questo palazzo apparteneva in origine alla patrizia famiglia Doro, della quale alcuni individui figurano nei fasti veneti del secolo XIII.

Scuola dei Pittori. Sino da remoti tempi, i pittori di Venezia erano riuniti in fratellanza, e la loro società chiamavasi Scuola de Pittori, posta sotto gli auspici di San Luca. Si raccoglievano essi nel locale come sopra indicato; ma soppressi tutti li sodalizi, fu esso convertito ad uso di abitazioni private. (1)

(1) ANTONIO QUADRI. Descrizione topografica di Venezia e delle adiacenti lagune. Tipografia Giovanni Cecchini (Venezia, 1844)

Parrocchia di San Felice dall’Iconografia delle trenta Parrocchie – Pubblicata da Giovanni Battista Paganuzzi. Venezia 1821

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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