Famiglia Foscari

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Stemma della famiglia Foscari. Famiglie Venete con le loro armi. Biblioteca Estense universitaria

Famiglia Foscari

Concordano tutti gli scrittori nell’asserire venuta da Mestre nell’882 la famiglia Foscari, e qui stabilitasi produsse tribuni antichi ed uomini insigni in ogni facoltà. Eresse nobili monumenti, tra i quali l’altare cospicuo nella Chiesa di San Giobbe, ove era collocata la tavola di Marco Basaiti, con l’Orazione all’orto, ora esistente nella Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti. (1)

Francesco Foscari resse per trentaquattro anni gloriosamente lo stato, stendendone i confini da una parte fino all’Adda, e dall’altra fino all’Isonzo. Ma sul tramonto della vita ebbe a sofferire molte immeritate traversie, poiché dovette vedere l’unico suo figlio Jacopo due volte posto a confine, torturato, e costretto a morire lungi dalla patria. E poiché a tanto colpo mal reggeva l’animo del vecchio, nè più attendeva con la solita alacrità ai pubblici affari, egli venne, in età di anni 84, deposto, per decreto del Consiglio dei Dieci. Il 22 ottobre 1457, alla presenza della Signoria e dei Capi dell’anzidetto Consiglio, gli fu tratto di dito l’anello ducale e spezzato; quindi gli fu tolto il corno con il camauro sottoposto.

La cronaca contemporanea del Dolfin ci conservò le parole pronunziate dall’infelice in quei supremi momenti. Vedendo Jacopo Memmo, Capo dei Quaranta, che in sul partire compassionevolmente guardavalo: “Di chi estu fio?” gli disse. E sentendosi rispondere “di Marim Memmo” soggiunse: “L’ è mio caro compagno; dilli da mia parte che averò caro eh’ el ne regna a visitar, acciò el vegna con mi in barca a solazzo; onderemo a visitar i monastieri“. Il giorno seguente, nell’abbandonare la ducal residenza, volle discendere per la scala principale, non curando l’avvertimento del fratello Marco che gli disse: “Serenissimo l’ è bono che andemo a montar in barca per l’altra scala de soto a coverto” e rispondendogli “Io vogio andar zozo (giù) per quella scala per la quale ascesi in dogado“. Poi, ritiratosi nel suo palazzo di Santa Barnaba, vi mori oppresso dall’affanno il primo novembre dello stesso anno 1457, non però, come finsero i romanzieri, all’udire le campane di San Marco, annunzianti la nomina del di lui successore Pasquale Malipiero, essendo questi entrato in carica fino dal penultimo ottobre, alle due ore di notte.  (2)

Quantunque cinque scudi, però di poco diversi, porti di questa famiglia il Coronelli, nel suo Blasone, pure usò principalmente quello diviso d’argento e d’oro, col primo punto vermiglio, caricato del leone di San Marco d’argento. (1)

(1) Il Palazzo Ducale di Venezia Volume IV. Francesco Zanotto. Venezia MDCCCLXI

(2) Giuseppe Tassini. Curiosità Veneziane ovvero Origini delle denominazioni stradali di Venezia. Tipografia Grimaldo Venezia 1872

I dogi della famiglia:

Francesco Foscari. Doge LXV. Anni 1423-1457

Dall’alto in basso, da sinistra a destra: Rio dei Mendicanti, 6366, (Cannaregio) – Calle del Paradiso, 5748 (Castello) – Fondamenta Zattere ai Gesuati, 785 (Dorsoduro) – Fondamenta Zattere ai Gesuati, 785 (Dorsoduro)

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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