I Fiumi, le forze ancestrali della natura, rappresentati con rilievi e bassorilievi sulle Procuratie Nuove
I Fiumi erano, nella mitologia greca, le tremila divinità dei principali fiumi del mondo conosciuto dagli antichi greci. Erano figli dei titani Oceano (*) e Teti, e fratelli delle tremila Oceanine, le acque correnti di cui si nutrivano i fiumi e i ruscelli, e personificavano una delle forze ancestrali della natura.
Gli Egizi onorarono di culto il Nilo, gli Sciti il Danubio, gli Spartani l’Eurota, gli Ateniesi l’Ilisso. Erano i fiumi, secondo la mitologia, abitati e governati da un dio; e il Tevere, detto sacro, veniva annoverato fra le divinità protettrici di Roma. Quanto ai fiumi, le cui acque avevano qualche cattiva qualità, come l’Acheronte, l’Averno, lo Stige, ecc., si dicevano fiumi dell’inferno.
Le nazioni celtiche, gli Angari, i Franchi sacrificavano pure alle acque correnti; e si legge che questi ultimi, passati in Italia sotto il re Teodoberto, immolarono le donne e i figli dei Goti, e ne gettarono le membra nel Po, come per offrire a questo le primizie della guerra. Ai tempi di Canuto re d’Inghilterra durava ancora in quell’isola il culto dei fiumi, poichè egli fu obbligato a promulgare un decreto con cui proibiva siffatta idolatria: e simil decreto si vuole pure emanato da Carlomagno, quando sotto il suo regno i paesani accendevano ancora delle candele a culto degli alberi, delle fontane e dei fiumi.
Si rappresenta il Dio di un Fiume in figura di un Vecchio venerando per esprimere l’antichità dei Fiumi, con la barba e capelli lunghi e tesi, perchè si suppongono bagnati; e coronato di giunchi, sdraiato a terra, appoggiato ad un’urna, da cui esce l’acqua che forma il fiume. (1)
(*) Il più antico Dio delle acque, figlio della Terra e del Cielo; fu padre di tutti i fiumi e di tutte le sorgenti della terra.
(1) Nuova Enciclopedia Popolare. Tomo Quinto. Giuseppe Pomba e compagni Editori Torino 1845
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