I Cherubini, altorilievi infissi sopra la porta di una casa in Rio Terà de la Carità
Gli angeli sono esseri puramente spirituali, intermediari fra Dio e l’uomo. La teologia li divide in tre gerarchie e ciascuna di queste in tre cori. La prima comprende i serafini, il cui attributo sarebbe l’amore; i cherubini, distinti per il meditare; i troni, sui quali posa, per così dire, la maestà divina. La seconda comprende le dominazioni, coro d’angeli cui fu data la potestà sugli uomini; le virtù, che hanno il dono dei miracoli; le potestà, che si oppongono ai demoni. L’ultima è composta dai principati, che vegliano sulle azioni; dagli arcangeli e dagli angeli, che sono gli esecutori del volere di Dio.
I Cherubini sono dei simboli immediati della Divinità, o esseri intelligenti potentissimi, con il cui aiuto si succedono nel mondo gli avvenimenti d’ordine naturale e morale. Secondo la Genesi, all’ingresso del paradiso terrestre fu posto un cherubino, che roteava una fiammeggiante spada per custodire il sentiero conducente all’albero della vita, dopo che fu scacciata da quel soggiorno di delizie la prima coppia umana, colpevole di disubbidienza.
I Cherubini si vedono rappresentati con faccia di fanciullo con intorno otto ali, due sopra, due sotto il mento, e due per orecchio, denotando le sopraddette parti la stabilità e cognizione delle cose, che non si conservano in altro luogo del corpo. Talvolta si vedono con sei ali, se la figura è intera, senza che il corpo sia appariscente; oppure anche con due sole ali, e di fanciulli interi con le mani e i piedi in diversi atti. (1)
(1) Giuseppe Ronchetti. Il Dizionario Illustrato dei Simboli. Ulrico Hoepli Editore Milano 1922
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