Gli arcangeli dimenticati: Uriele, Barachiele, Sealtiele e Geudiele, nella Chiesa di Santa Maria Assunta dei Gesuiti
Fra l’immenso numero degli angeli che fanno corona al trono di Dio, vi sono alcuni eccellentissimi eletti per natura e potestà, i quali più da vicino assistono alla Divinità. La Santa Scrittura accerta che questi eletti sono chiamati arcangeli e che sono in numero di sette. Questi arcangeli sono pubblicamente onorati ed invocati dalla Santa Chiesa, tre di loro l’arcangelo Michele che combatté e sconfisse Lucifero, l’arcangelo Raffaele quida e difensore del giovane Tobia e l’arcangelo Gabriele nunzio dell’incarnazione alla Vergine Santissima sono ampiamente conosciuti.
Gli altri quattro arcangeli per i quali non si hanno accertate testimonianze, sono poco conosciuti e quasi dimenticati, i loro nomi sono: Uriele, Barachiele, Sealtiele e Geudiele. Tre di questi arcangeli (escluso Geudiele) sono rappresentati in forma di statue nella Chiesa di Santa Maria Assunta dei Gesuiti.
Il primo degli arcangeli dimenticati è Uriele, che significa luce o fuoco di Dio, dovendo per il suo ministero illuminare la mente degli uomini ed accenderne il cuore. È nominato nei libri antichi, ma non canonici. Credono alcuni che egli con spada di fuoco allontanasse dal paradiso i nostri progenitori. Uriele tiene attraverso del petto una spada, e presso al sinistro piede una vivida fiamma indizio del ministero a lui attribuito di punire con la spada la prima colpa, di accendere ed illuminare gli uomini.
Il secondo si chiama Barachiele, cioè benedizione di Dio e la ragione del nome si desume dal ministero dell’arcangelo, il quale chiama sopra di noi le divine grazie, e invita ogni uomo a benedire il signore Dio delle misericordie e padre di tutte le consolazioni. Bararachiele porta un vaso di olezzanti rose simbolo dell’onore che l’uomo rende a Dio benedicendolo.
Il terzo è denominato Sealtiele, ossia orazione di Dio, questo prega per gli uomini, e gli eccita all’orazione. Nella Genesi è ricordato un angelo venuto per Agar a comandarle di tornare alla sua padrona (Sara moglie di Abramo) dalla quale era fuggita, dandole promessa di un figlio padre di una nazione feroce, che di lei e da Abramo nascerebbe, e avrebbe nome Ismaele. Sealtiele ha gli occhi inchinati a terra, le mani conserte al seno si mostra raccolto in fervida preghiera.
Il quarto si chiama Geudiele, si crede fosse destinato a fugare gli incirconcisi, e ad introdurre il popolo d’Israele nella terra promessa. Il suo nome significa confessione o lode di Dio, perchè a questo esorta, e consiglia gli uomini. Geudiele ha nella destra una corona d’oro a premio dei perfetti, e nella sinistra un flagello di tre nere funi a stimolo dei penitenti. (1)
(1) La devozione ai santi sette Arcangeli assistenti al trono di Dio. Imola 1842
Dall’alto in basso, da sinistra a destra: San Sealtiele Arcangelo; San Gabriele Arcangelo; San Uriele Arcangelo; San Raffaele Arcangelo; Chiesa di Santa Maria Assunta dei Gesuiti; San Michele Arcangelo; San Barachiele Arcangelo
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