Il dono delle Rose d’Oro dei sommi pontefici alla Repubblica di Venezia

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Domenico Tintoretto. La dogaressa Morosini ritratta con la Rosa d'oro (foto dalla rete)

Il dono delle Rose d’Oro dei sommi pontefici alla Repubblica di Venezia

Le Rose d’Oro erano un dono dei sommi pontefici, che facevano per singolare contrassegno di particolare devozione a chiese cattedrali e santuari insigni; di stima e di paterno affetto, ai cattolici sovrani e sovrane, a principi e principesse, a prodi capitani e personaggi benemeriti della Santa Sede, ed alle repubbliche e città illustri ugualmente cattoliche. Le Rose d’Oro donate alla Serenissima venivano custodite nel Tesoro di San Marco.

Negli ultimi inventari del Tesoro di San Marco della Procuratia de Supra, prima della caduta della Repubblica,  vengono citate “quattro rose intiere sopra vasi con piede il tutto d’oro massiccio”. Nell’inventario redatto dalla Municipalità provvisoria, nel 1797 dopo la caduta della Repubblica, sono citate invece “cinque rose d’oro, quattro senza foglie ed una con foglie”.

In realtà furono sei i papi donatori di Rose d’Oro ai dogi di Venezia, cioè nel 1177 Alessandro III a Senastiano Ziani, nel 1476 Sisto IV a Vendramin Andrea, Alessandro VI nel 1495 ad Agostino Barbarigo, Gregorio XIII a Sebastiano Venier l’anno 1577, e venti anni dopo Clemente VIII ne spediva una alla dogaressa Morosina Morosini, moglie di Marin Grimani; l’ultima fu donata nel 1759 da Clemente XIII al doge Loredan Francesco. Pare che la prima rosa regalata al Ziani non sia mai stata posta nel Tesoro, e che la sesta non vi fosse collocata che dopo la compilazione dell’ultimo inventario. Il 9 agosto del 1797 le Rose d’Oro furono spedite in Zecca, dove vennero fuse insieme ad altri oggetti del Tesoro di San Marco e ridotte a verghe.

La perdita delle Rose d’Oro donate alla Serenissima, furono in parte compensate dal bellunese Gregorio XVI Cappellari nel 1833. Considerando questi, la città di  Venezia, quale seconda sua patria, per avervi in tenera età professata la vocazione monastica nel celebre monastero camaldolese di San Michele di Murano. (1)

(1) Antonio Pasini. Il Tesoro di San Marco in Venezia. Venezia Istituto Coletti 1887 e Dizionario di Erudizione Storico Ecclesiastico Vol LIX. Venezia Tipografia Emiliana 1852 

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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