La Cattedra Alessandrina o di San Marco, nel Tesoro della Basilica di San Marco

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La Cattedra Alessandrina. Tesoro di San Marco. Basilica di San Marco (foto dalla rete)

La Cattedra Alessandrina o di San Marco, nel Tesoro della Basilica di San Marco

Il Tesoro di San Marco, raccolta magnifica di oreficeria bizantina, di reliquie, arredi sacri, lavori a cesello, cimeli è diviso il tre stanze: l’Antitesoro, il Santuario, e il Tesoro propriamente detto. In quest’ultima stanza è custodita la cattedra marmorea di San Marco che la tradizione dice donata nel 630 dall’imperatore Eraclio a Primigenio, patriarca di Grado, e da Grado recata a Venezia verso l’ottavo secolo.

Si narra che in origine fosse intarsiata d’avorio; oggi presenta solo de le sculture simboliche a rilievo quali “l’Albero della vita, l’Agnello, i quattro fiumi sacri, gli Evangelisti” con simboli ed altri segni allegorici di scuola alessandrina. (*) Sul dinanzi della cattedra figura un’iscrizione creduta da alcuni antichissimi caratteri ebraici, ma la cui interpretazione invano fu cercata da parecchi filologhi; anzi sorse in qualcuno il sospetto che fosse quella una falsificazione del Cinquecento di qualche allegro erudito.

La cattedra di San Marco, ebbe sempre dalla Repubblica una speciale venerazione e il giorno di San Marco la cattedra del tesoro era portata nel mezzo della chiesa, “missa sora uno gran drapo de Persia cum tanti ferali de arzento atorno impiadi (accesi) et li canonici feva guardia a la santa sediola de monsignor Marco Evanzelista“. In quell’occasione le campane di San Marco suonavano a distesa e il popolo chiamava quel segnale festoso che durava circa mezz’ora “el sonar de la carega“.

Oggi dopo quanto scrisse il canonico Antonio Pasini nella sua “Guida di San Marco” non può essere sostenuta l’autenticità della cattedra, la quale probabilmente era soltanto una sedia episcopale costruita in pietra come si usava negli antichi tempi. (1)

(*) In realtà l’imperatore Eraclio, regalò a Grado due cattedre. Una, detta “Cattedra di Sant’Ermacora“, era decorata da formelle d’avorio cesellato raffiguranti gli episodi della storia di San Marco. Di questa cattedra, vista ancora nel Cinquecento nella Basilica di Grado e poi irreparabilmente disgregata, sopravvivono, sparse nei musei del mondo, non poche tavolette di avorio. La seconda, in alabastro, detta “Cattedra di San Marco“, è quella conservata nella Basilica di San Marco, una copia della quale si trova a Grado, nella basilica di Sant’Eufemia. (2)

(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO. 15 agosto 1928

(2) La Vita Cattolica. 24 Aprile 2019

FOTO: foto dalla rete. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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