I delitti al Ponte de San Marziale

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Ponte San Marziale. Sestiere di Cannaregio

I delitti al Ponte de San Marziale

Nel corso del Seicento i miracoli si succedevano nella chiesa di San Marziale vulgo San Marcilian, per la presenza di una poderosa immagine della Madonna, arrivata nel trecento miracolosamente via mare da Rimini.

Ma se i miracoli nascevano in chiesa, nella fondamenta invece e sul Ponte di San Marziale accadevano qualche volta dei delitti favoriti nelle ore notturne dalla località deserta e quasi abbandonata; la notte del 18 ottobre 1619 sul ponte venne ucciso a tradimento con un colpo di moschetto il patrizio Alvise quindam Antonio Mocenigo del ramo detto “dalle zogie“. Dell’assassino non si seppe più nulla, venne bandita una grossa taglia di mille ducati a colui che avesse dato qualche informazione al Consiglio dei Dieci, ma il mistero rimase insoluto e il povero Mocenigo venne sepolto nell’atrio del convento di Santa Caterina nella contrada dei Gesuiti.

Tre anni dopo, nel 1622, sulla fondamenta di San Marziale, oggi più conosciuto sotto il nome di fondamenta della Misericordia, il patrizio Nicolò Morosini di Santa Giustina, avvocato e sfrenato giocatore, uccideva con due pugnalate un tale Isacco ebreo che si era rifuitato di prestargli denaro. Il vecchio Isacco tornava quella sera verso la sua casa in calle Moro, quando il Morosini, che conscendo le abitudini dell’ebreo lo aspettava, lo pregò di nuovo di concedergli il prestito, all’ostinato rifiuto il patrizio si accese d’ira e lo colpiva mortalmente al petto, poi si dava alla fuga e al Consiglio dei Dieci non rimase che un solo conforto, bandirlo in perpetuo su tutto il territorio di San Marco.

Nella stessa fondamenta nel 1657 tra alcuni giovani patrizi avvinazzati accadde, per gelosia di donne, una terribile rissa in cui rimase ucciso Girolamo Pisani per opera di Piero Canal che fu condannato a tre anni di carcere, ma dopo due anni ebbe la grazia anche per intercessione di Marco Pisani, nipote dell’ucciso.

Così a San Marziale si accorreva di giorno a pregare per ottenere qualche grazia, ma calata la sera la contrada rimaneva deserta e silenzioza. (1)

(1) Giovanni Malgarotto. Il Gazzettino 26 ottobre 1933.

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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