L’Annunciazione di Agostino Rubini, sul timpano meridionale del Ponte di Rialto

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I due altorilievi dell'Angelo Gabriele e della Vergine. Ponte di Rialto

L’Annunciazione di Agostino Rubini, sul timpano meridionale del Ponte di Rialto

Il Ponte di Rialto

Narra la cronaca Zancarola, che il primo Ponte di Rialto in legno venisse costruito nel 1173 da Nicolò Barattieri, sebbene la cronaca Trevisan affermi invece che “Mistro Zuana fese el primo ponte de Rialto, che prima se passava con scaure“, certe barchette di forma speciale che traghettavano da una parte all’altra del Canal Grande mediante il pagamento di “uno quartarolo“, cioè la quarta parte di un soldo.

La costruzione del ponte fu decisa non solo per pubblica utilità, ma sotto l’impressione di una terribile disgrazia accaduta il 24 dicembre 1172; in quel pomeriggio una folla di popolo aveva assistito alle funzioni di Natale nella basilica Marciana ed era grande la ressa di gente che ritornava “ultra canalem“. Le barche che traghettavano si affollarono ben presto: la “dosana (marea calante)”, in quell’ora e in quel punto fortissima, rendeva difficile la manovra; la folla nelle barche era impaziente ed irrequieta. Ad un tratto una barca quasi si capovolse; nella sbandata improvvisa parecchi caddero nell’acqua, la confusione fu al colmo, lo spavento e le grida aumentarono la sciagura; trenta persone, per lo più donne, scomparvero, altre furono raccolte moribonde, altre ferite.

Tre mesi dopo sorgeva il primo ponte di Rialto, parte su grossi burchi e parte su fortissimi piloni di legno, e si chiamò per molti anni “ponte della Moneta” per la vicinissima della riva di tale nome, o del “Quarterolo” a ricordo della moneta che si pagava per il vecchio passaggio sopra le barche. Nella cronaca attribuita al Tiepolo si legge che il ponte “nel 1255 fo rifatto molto maggiore et più largo; prima era sopra gran burchielle et fo fatto adesso sopra pali” in modo da potersi alzare nel mezzo per lasciare libero il passaggio ai navigli.

Il ponte fu rotto dai congiurati condotti da Baiamonte Tiepolo nel 1310 quando fuggirono a Rialto asseragliandosi nelle case dei Querini; rifabbricato “fo adì 8 settembre del 1431 gitado zoso perché vecchio per farlo da nuovo, et fo compido a di 13 agosto 1342 et costò ducati doemila tresento vintitrè d’oro“. Dodici anni dopo per la gran folla accorsa a vedere il passaggio della sposa del marchese di Ferrara che si recava all’Arsenale, precipitò una parte del ponte e circa duecento persone caddero in acqua “et trentasei persone se negoe et molti fono li magagnati (feriti)”.

Il ponte fu rotto dai congiurati condotti da Baiamonte Tiepolo nel 1310 quando fuggirono a Rialto asseragliandosi nelle case dei Querini; rifabbricato “fo adì 8 settembre del 1431 gitado zoso perché vecchio per farlo da nuovo, et fo compido a di 13 agosto 1342 et costò ducati doemila tresento vintitrè d’oro“. Dodici anni dopo per la gran folla accorsa a vedere il passaggio della sposa del marchese di Ferrara che si recava all’Arsenale, precipitò una parte del ponte e circa duecento persone caddero in acqua “et trentasei persone se negoe et molti fono li magagnati“.

Da quell’epoca fino alla metà del cinquecento il ponte di Rialto venne rifatto due volte, e finalmente il 7 gennaio 1588 il Senato decretò la sua costruzione in pietra e nello stesso giorno fu bandito il concorso tra i più noti costruttori del tempo. Ben ventiquattro furono i progetti presentati, ma la discussione si svolse su tre sole proposte, quelle di Vincenzo Scamozzi, di Antonio da Ponte e del patrizio Giovanni Alvise Boldù che davano un tipo di ponte ad arco unico già precedentemente adottato in via di massima dal Senato. Lo Scamozzi, come appare da accurate ricerche e nuovi documenti scoperti, venne escluso dalla terna, e rimasero in lotta il Da Ponte e il patrizio Boldù. E’ certo che l’esecutore materiale del lavoro fu il Da Ponte, proto e architetto al magistrato del Sale, ma non è con pari certezza risultato che egli lavorasse sul suo proprio disegno, poiché per quante ricerche fossero fatte dagli storici veneziani ancora è dubbio se il disegno del ponte di Rialto fosse il suo o non piuttosto quello di Giovanni Boldù. (1)

L’Annunciazione

I timpani sui fianchi del Ponte di Rialto sono ornati rispettivamente: quello meridionale da sculture di Agostino Rubini nipote e allievo di Alessandro Vittoria, suo padre Lorenzo aveva sposato Margherita la sorella del celebre scultore; e quello settentrionale da sculture di Gerolamo Campagna.

Le sculture sul timpano meridionale rappresentano l’Annunciazione, evento che viene celebrato il 25 marzo e che viene messa in corrispondenza con il giorno della fondazione della città di Venezia avvenuto, secondo la leggenda, il 25 marzo dell’anno 421. La Vergine è scolpita sul versate del timpano verso San Marco e l’Angelo Gabriele su quello verso San Polo, la Colomba, che rappresenta lo Spirito Santo, si trova al centro dell’arco ed è rivolta verso Maria.  Le sculture sul timpano settentrionale rappresentano San Marco e San Teodoro protettori della citta.

(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 20 aprile 1931

FOTO: Alfonso Bussolin. Pubblicazione riservata. Non è consentita nessuna riproduzione, con qualunque mezzo, senza l'autorizzazione scritta del detentore del copyright.

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