La chiave di volta, i gocciolatoi e il mascherone dei palazzi Donà, nel Sestiere di Castello
I due palazzi sono congiunti, ed uno di essi presenta lo stemma Donà, sottoposto a marmorea testina. Qui abitava quell’Ermolao Donato, uno dei capi del Consiglio dei X, che mentre il 5 novembre 1450, a 4 ore di notte, ritornava a casa, e si era fermato, per soddisfare ad un bisogno naturale, presso la sua porta, riportò da mano incognita varie ferite, le quali, dopo due giorni, lo trassero alla tomba. Fu perciò catturato, posto alla tortura, e quantunque nulla confessasse, relegato in Candia Jacopo figlio del doge Foscari, come sospetto di aver ordinato l’assassinio.
Ricorda il Ridolfi che sulle case Donato a Santa Maria Formosa, il pittore Santo Zago tinse Prometeo, Mercurio, Pane e altre figure, tolte per l’appunto dall’antico con altre fantasie. Tali affreschi sono oggidì del tutto perduti. (1)
Sulle facciate dei palazzi Donà, prospicienti il Rio del Pestrin e il Campo Santa Maria Formosa, sono infissi una chiave di volta sull’arco del portale d’acqua sul rio, due gocciolatoi sotto i davanzali del piano ammezzato, e una testa di vecchio sull’arco del portale d’ingresso sul campo.
(1) Giuseppe Tassini. Alcuni palazzi ed antichi edifici di Venezia. Tipografia Fontana 1879
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