Prete Zuane, al secolo Giovanni Olini, un santo pievano
Sanudo racconta: “Li piovani de le contrade si elezeno da li parochiani a ballote, zoè (cioè) da quelli che hanno stabili in ditta contrada, et poi vien scritto a Roma et confirmato“. Così venne eletto nel 1265 a pievano di San Zan Degolado (San Giovanni Decollato) prete Zuane che fu per la parrocchia un vero santo per bontà, conforto, assistenza, e venuto a morte nel 1300 fu, per suo desiderio, sepolto nella chiesetta di San Sebastiano (a), posta vicino, al convento di San Lorenzo.
Nel 1398 una povera cieca, Caterina Ronconelli, pregando sull’arca del prete, ricuperava la vista; due mesi dopo una giovanetta inferma sulla stessa arca risanava, e fu allora grande rumore per tutta la città e il vescovo di Castello Francesco Bembo, dopo quasi un secolo, aperta la tomba scopriva il corpo di prete Zuane che pareva appena morto. Conosciuti ed esaminati i miracoli da papa Bonifazio IX, prete Zuane fu beatificato nella chiesetta di San Sebastiano gli fu eretto da Francesco Lumaga, ricco mercante veneziano, un altare nella cui mensa fu sepolto il beato, uno dei santi prediletti dal popolo.
Nel 1818 venne distrutto il convento di San Lorenzo assieme alla chiesetta di San Sebastiano, le reliquie di prete Zuane furono, con molte altre acquistate dal pittore veronese Gaetano Gresler che le cedette poi alla chiesa di Dignano, città vescovile nell’Istria. In quell’epoca triste di devastazione nemmeno i santi erano rispettati! (1)
(a) Si trovava la chiesetta in Campo San Lorenzo, a fianco della chiesa omonima, si poteva accedere alla Chiesetta di San Sebastiano anche attraverso un porta che stava sulla controfacciata a destra della Chiesa di San Lorenzo, senza uscire nel campo.
(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 1 maggio 1925.
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