La Dogana da Terra, a San Silvestro, nel Sestiere di San Polo
Dove ora si trova l’edificio dell’ex Direzione del Lotto (ora del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) nella Riva del Vin a San Silvestro, stava nel 1400 la “Doana de terra” per le vittuarie proveniente della terraferma, ma più specialmente per il dazio sul vino le cui barche avevano stazio lungo la fondamenta. Sulla facciata dello stabile sporgeva una grossa trave con una ruota dalla quale pendeva una fune e che serviva, con la giustizia sbrigativa di quei tempi, a punire subito i frodatori e i ladri.
Ma i dazi erano blandi, poiché era massima della Repubblica di aggravare il meno possibile i sudditi cercando sempre di promuovere l’agiatezza loro dalla quale dipendeva la vera ricchezza dello Stato.
Così la grossa trave della Dogana da terra funzionava raramente, e racconta il Caroldo che in dieci anni due soli furono i condannati: il primo a tre ore di sospensione per le braccia l’altro, tale Iseppo da Burano, per tutta la notte.
Il Sanudo narra che il 19 dicembre 1511 “a hore otto de notte se impiò fuogo, non si sa il modo, perché li non vi sta niuno, in la doana de terra, et brusoe tutta quella et fo gran fuogo“.
La dogana venne rifabbricata nel 1531 e lo fu con lo stesso palo punitivo, come si vede in una stampa del Canaletto del 1738. Nel 1842 fu demolita per costruire la direzione del Lotto (ora Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti). (1)
(1) Giovanni Malgarotto. IL GAZZETTINO, 18 dicembre 1924.
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Perché si chiama Casa Bisognini?
Dal cognome dell’ingegnere che progettò la sua ricostruzione nel 1842.